Identificate nel cervello le molecole della memoria, gli archivisti che aiutano a convertire i ricordi a breve termine in ricordi a lungo termine.
In futuro potrebbero diventare bersagli per farmaci che aiutano la memoria. Lo studio, realizzato sui topi da un gruppo di ricercatori dell'Università; della Pennsylvania e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation, potrebbe portare a alleviare i sintomi di depressione, schizofrenia, morbo di Parkinson e Alzheimer.
Mettendo alla prova la memoria di un gruppo di topi e analizzando un gruppo di proteine chiamate recettori nucleari, i ricercatori statunitensi hanno individuato una serie di geni legati alla memorizzazione dei ricordi nel tempo. Per comprenderne meglio il ruolo, i ricercatori hanno utilizzato alcuni topi in una serie di test progettati per creare ricordi di lungo periodo e in cui imparano a associare particolari suoni o luoghi con specifiche esperienze.
Analizzando i diversi tipi di recettori molecolari attivati nelle ore successive agli esperimenti di memorizzazione, i ricercatori sono riusciti a individuare l'importanza di un particolare recettore nucleare associato con il gene Nr4a. Una volta identificato questo gene, hanno poi creato dei topi transgenici dove e' stato possibile bloccarne selettivamente l'attivazione. Ripetendo nuovamente i due esperimenti, è stato verificato che i topi con il gene disattivato non erano in grado di mantenere memoria di lungo periodo per quanto riguardava le esperienze legate ai luoghi, memorizzate nell'ippocampo.
"Si tratta dello stesso tipo di memoria compromessa nei soggetti affetti di Alzheimer o schizofrenia" ha spiegato Ted Abel, uno dei responsabili dello studio. Trattati con un farmaco specifico per indurre la riattivazione temporanea del gene silenziato, i topi sono tornati a memorizzare come i compagni normali. Secondo gli stessi ricercatori, la migliore comprensione dei meccanismi molecolari alla base della memoria potra' essere un aiuto importante per la cura dei sintomi di alcune malattie come depressione, schizofrenia, morbo di Parkinson e Alzheimer.
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