Uno studio di recente pubblicazione ha messo a confronto due diverse tecniche utilizzate in pazienti affetti dalla malattia di Kienböck nella sua fase precoce.
Alcuni dei pazienti della sperimentazione hanno subito l’osteotomia di accorciamento radiale, pratica comune per la diagnosi di questa malattia; per gli altri pazienti, invece, è stata impiegata una tecnica basata su innesti ossei vascolarizzati per ricostruire la vitalità semilunare. Alla fine del trattamento non è stata riscontrata nessuna differenza tra i due gruppi, né nel movimento e né nel dolore e, aspetto non secondario, non è stata valutata nessuna differenza tra le analisi radiografiche dei pazienti di entrambi i gruppi; inoltre, per tutti i pazienti sono stati riscontrati soddisfacenti risultati a lungo termine.
Afshar A, Eivaziatashbeik K. Department of Orthopedics, Urmia University of Medical Sciences, Urmia, Iran. Electronic address: afshar_ah@yahoo.com. Long-Term Clinical and Radiological Outcomes of Radial Shortening Osteotomy and Vascularized Bone Graft in Kienböck Disease. J Hand Surg Am. 2013 Jan 9. pii: S0363-5023(12)01703-0. doi: 10.1016/j.jhsa.2012.11.016.
I consigli degli ortopedici della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT e della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, SITOP
o rivela uno studio condotto dai ricercatori della Duke Health, sulla rivista Science Advances
Infiltrazioni con antinfiammatori e acido ialuronico, PRP (Plasma Ricco di Piastrine) e cellule mesenchimali: trattamenti mini invasivi per trattare l’artrosi da lieve a moderata, e ridurre il dolore
A confermarlo per fare chiarezza, il Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT, Alberto Momoli, Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia, Ospedale San Bortolo, Vicenza
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