I benefici associati all'uso di contraccettivi ormonali combinati (coc) superano di gran lunga il rischio di effetti indesiderati gravi nella maggior parte delle donne. Quindi nessuna limitazione alle donne che li stanno già assumendo senza problemi, ma valutazione periodica dei fattori di rischio individuali. Queste le principali conclusioni di un documento pubblicato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e l'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) sul rischio di di coaguli di sangue associato all'uso di questi medicinali.
L'informativa, che arriva dopo una vasta revisione europea di diversi studi, interviene per dare indicazioni e informazioni ai medici prescrittori sul rischio di tromboembolia venosa (tev) in associazione con alcuni contraccettivi ormonali combinati (coc), dopo i casi di alcune donne in Francia morte in seguito all'assunzione della pillola. Nel documento si precisa che tra i contraccettivi ormonali combinati, quelli contenenti i progestinici levonorgestrel, noretisterone o norgestimato hanno il più basso rischio di tev tra i contraccettivi ormonali combinati. Quando si prescrivono i coc, bisogna valutare con attenzione gli attuali fattori di rischio individuali delle donne, in particolare quelli relativi alla trombosi, ed il diverso rischio di tev tra i diversi medicinali. L'indicazione alle donne che li stanno già usando senza alcun problema è di non smettere di usarli.
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Fonte: ema
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