La broncopneumopatia (Bpco) colpisce circa 65 milioni di persone in tutto il mondo e 2.600.000 in Italia. Secondo l'Oms ogni anno nel mondo si contano 3 mln e 280 mila morti (5,8% dei decessi). Si stima, inoltre, che i decessi siano destinati ad aumentare di oltre il 30% nel corso dei prossimi 10 anni, e che entro il 2030 questa patologia diventerà la terza principale causa di morte a livello mondiale.
I dati emergono dalla ricerca illustrata a Verona al 17/o congresso nazionale su 'Asma Bronchiale e Bpco: nuovi obiettivi, nuovi rimedi, nuove strategie" dove sono attesi 300 specialisti. Secondo le ultime stime, l'asma colpisce il 7% degli italiani, mentre il 5,5% soffre di Bpco: in sintesi, più di una persona su 10 soffre di malattie respiratorie(12,5%). Anche i dati italiani sono assai preoccupanti: in Italia colpisce tra l'8 e il 12% della popolazione adulta. I fumatori sono i più a rischio: nel 20-40% questi raggiungono la malattia conclamata. In questi soggetti, l'incidenza della Bpco e delle complicanze cardiovascolari aumentano esponenzialmente.
Fonte: oms
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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