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Da Watson una nuova teoria sulle cause del diabete

Diabetologia Redazione DottNet | 01/03/2014 18:35

Ad 85 anni il premio Nobel James Watson, che contribuì alla scoperta della struttura ad elica del DNA, continua ad avanzare idee scientifiche importanti.

L’ultima si legge sull’edizione online della prestigiosa rivista The Lancet. Lo scienziato ipotizza che la causa del diabete di tipo 2, della demenza, delle patologie cardiovascolari e di alcuni tumori, sia connessa con una diminuzione delle capacità dell’organismo di difendersi dalle ossidazioni, provocate da alcune specie reattive di ossigeno, dette ROS. “Un eccesso di ossidazioni intracellulari provoca l’infiammazione delle cellule del tessuto pancreatico, la cui funzionalità è strategica nel mantenimento dei normali livelli di glucosio nel sangue” spiega Watson in una nota stampa del Cold Spring Harbor Laboratory di New York.

Per il biologo è fondamentale la perdita di ossidanti biologici come causa dell’infiammazione, non l'eccesso. Secondo il biologo ciò spiegherebbe perchè l'attività fisica previene il diabete. Il movimento in realtà produce ossidazioni che l'organismo controbilancia producendo antiossidanti e proteine. Il problema sorge se questi ultimi sono carenti."E' necessario indagare questo equilibrio fra ossidazioni e anti ossidanti" sottolinea Watson.

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fonte: ansa
 

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