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Gli anziani e la farmacia: analisi delle esigenze a Cosmofarma

Farmacia Redazione DottNet | 03/03/2014 14:21

Il 70% è affetto da almeno una patologia cronica e uno su due assume quotidianamente dai cinque ai nove farmaci; ogni anno in 150mila vanno incontro al colesterolo alto e in 45mila si ammalano di diabete.

Cifre provenienti dal pianeta anziani, che la farmacia del territorio conosce bene perché è questa fetta della popolazione a varcare più spesso la sua soglia. Una fascia d’età destinata a crescere di numero, almeno in Italia: oggi gli ultra 65enni sono il 20% circa della popolazione, secondo l’Istat nel 2043 saranno più del 32%. Ed ecco allora perché a Cosmofarma – in programma a Bologna dal 9 all’11 maggio – la terza età sarà uno degli argomenti portanti del cartellone, uno dei quattro “focus” (con oral care, integrazione alimentare e salute di coppia) che faranno da filo conduttore della manifestazione.
Sul tema, in particolare, l’intenzione degli organizzatori è quella di proporre ai farmacisti un approccio prospettico diverso dal solito. «Di solito l’anzianità è associata alla malattia e alla vecchiaia» spiega Enrico Roda, direttore del board scientifico di Cosmofarma e docente di gastroenterologia all’Università di Bologna «invece oggi medicine e prevenzione aiutano sempre più spesso le persone a vivere l’anzianità in salute. E negli anni a venire, il progresso scientifico ci porterà ancora più avanti: nel giro di una cinquantina d’anni, l’aspettativa di vita supererà il secolo». La farmacia dei servizi, quindi, andrà tarata per dare risposte non solo agli anziani allettati o domiciliarizzati, ma anche a quelli “sani”.

«Stiamo parlando» osserva Roda «di persone che vivono normalmente la propria vita, anche se magari sono affette da qualche cronicità non invalidante: osteoporosi (patologia alla quale sarà dedicato un evento nella giornata inaugurale di Cosmofarma, ndr), colesterolemie eccetera. Nei loro confronti, la farmacia rappresenta il luogo dove trovare supporto e consiglio per la prevenzione delle patologie della terza età, oppure per essere assistito nelle terapie farmacologiche, grazie alle quali l’anziano riesce a conservarsi in buona salute». Le opportunità professionali che si profilano sono importanti: dall’integrazione alimentare al monitoraggio delle cure, il farmacista può proporsi all’anziano come un vero e proprio “personal trainer” della salute. Per fare poi da “ponte” di accesso alle Cure primarie o alle strutture ospedaliere laddove la situazione lo richiedesse. «La deospedalizzazione del Ssn» ricorda Roda «ha bisogno della farmacia come tassello di un territorio che sempre più spesso si farà carico delle patologie a media e bassa intensità e della loro domiciliarizzazione». Ma questo è un tema ormai ben noto ai titolari.

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Fonte: federfarma

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