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Snami: la convenzione Mmg così non va. Il parere di Cgil e Fimmg

Medicina Generale Redazione DottNet | 10/04/2014 14:04

Non piace al sindacato autonomo la bozza della SISAC propedeutica all'apertura delle trattative per il rinnovo della convenzione. “”Non ci convince “in toto - commenta Angelo Testa -. Nei prossimi giorni dopo il comitato centrale di Taormina in cui l'argomento è all'ordine del giorno prenderemo la nostra posizione ufficiale”.

(clicca qui per leggere la bozza della Sisac completa) Vito D'Angelo, responsabile nazionale del settore emergenza territoriale aggiunge: “Sospettiamo una sorta di eutanasia dell’Emergenza Sanitaria Territoriale in un documento capestro che elimina definitivamente le tante decantate necessità di potenziamento del territorio con il medico vicino al cittadino. Il sistema dell’emergenza sanitaria territoriale “118” svolge un ruolo fondamentale nell’ambito del servizio sanitario pubblico, rispondendo da una parte all’immediato bisogno di assistenza sanitaria della popolazione dall’altra ponendosi come un importante filtro ai ricoveri ospedalieri”. “Da anni – continua D'Angelo - si sono affinati protocolli, linee guida, metodi di intervento. Siamo stati protagonisti di un cambiamento di procedura che prima era improntato al veloce trasporto in ospedale del paziente critico ad un sistema che vede la presa in carico totale del paziente, lo stabilizza e lo conduce al presidio ospedaliero più idoneo. Una integrazione di protocolli terapeutici tra territorio e Ospedale con risultati eccellenti come soluzione di una delle più importanti variabili sulle quali si sono misurate le qualità dell’intero servizio sanitario”. “Eppure nell'atto di indirizzo per i rinnovi dell'Acn mai si cita il 118 - conclude Angelo Testa -. Vedremo al tavolo delle trattative se è una semplice dimenticanza oppure è una tessera del puzzle di smobilitazione del territorio. Chiediamo comunque lumi da subito al Ministro Lorenzin”.

la posizione della Cgil: Stefano Cecconi, responsabile Salute della Cgil Nazionale che interviene alla vigilia dell’avvio della trattativa con la Sisac per il rinnovo delle convenzioni di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali convenzionati punta sulla riorganizzazione: “I bisogni – precisa Cecconi - legati all’invecchiamento della popolazione - e a quella che l’OMS definisce l’epidemia delle malattie croniche - alla medicina d’iniziativa ed alla presa in carico complessiva di bisogni dei cittadini reclamano una riorganizzazione profonda dell’assistenza territoriale e delle cure primarie”.

  “La Cgil – ha specificato Cecconi - ha presentato da tempo proposte per una maggiore integrazione tra medici convenzionati e servizi socio sanitari nel territorio: individuando un cuore solido e concreto in strutture pubbliche come le Case delle Salute. Qui i cittadini, oltre al medico di fiducia, possono trovare i servizi di cui hanno bisogno, o averne accesso. E qui collaborano insieme i professionisti della sanità e del sociale. Per garantire ai cittadini l’Assistenza 7 giorni su 7. I medici devono lavorare, non più isolati, ma in forma aggregata nelle UCCP, ampliando così l’assistenza; e si prevede una figura unica di Medico di MG, superando anacronistiche e forzate differenziazioni tra medici che hanno gli stessi titoli: i medici di famiglia e quelli di guardia medica. Nell’interesse dei cittadini, è tempo di cambiare, non sono più ammesse resistenze corporative”. “La riorganizzazione – ha continuato il sindacalista -  che proponiamo per l’Assistenza Distrettuale è vantaggiosa economicamente per il sistema sanitario ma merita investimenti iniziali per lo “start up”. Ecco la prima occasione per cambiare l’impianto del sistema ed eseguire una trasparente spending review: le cure primarie sono il terreno migliore per investire parte delle risorse ricavate. Le risorse risparmiate devono rimanere nel sistema sanitario ma deve essere chiaro il processo: dove si risparmia e quanto, e dove si investe. Altrimenti i risparmi diventano tagli che colpiscono la qualità dei servizi”. “La Cgil confederale – ha concluso Cecconi - continua a sostenere la categoria del settore (Fp Cgil Medici) impegnata in questa trattativa per tutelare contemporaneamente i diritti dei lavoratori e quelli dei cittadini utenti.

La bozza Fimmg: Risorse-performance. Il documento Fimmg specifica come la Medicina generale strutturerà una negoziazione che preveda "un livello nazionale caratterizzato dalla definizione di un sistema che, partendo dalla massa salariale consolidata nei costi della categoria (anno 2010) si sviluppi senza alcun onere aggiuntivo a carico della finanza pubblica". Al contempo verranno definiti “nell’Acn strumenti affinché gli Air siano funzionali a meccanismo performanti e quindi competitivi nell’ambito del valore complessivo delle risorse dei Fr".  

 
Indirizzi negoziali e legge 189/12 (legge Balduzzi). Secondo il documento Fimmg, AFT e UCCP, per essere realizzate, dovranno poggiare su norme negoziate molto chiare, specie su alcuni principi fondanti:
- profilo giuridico MMG
- i compiti da svolgere su base fiduciaria e/o oraria nell’ottica del ruolo unico
- i coordinatori, gli elementi di reporting e budgetting
- i formanti del trattamento economico di base (capitario, variabile, a prestazione, a performance) indirizzati ad una effettiva e riscontrabile premialità di tipo individuale e/o associativo
- individuazione all’interno del trattamento economico delle risorse destinate a sostenere i cosiddetti “fattori di produzioni dell’assistenza”. Nel documento si precisa poi che “non si considerano praticabili meccanismi che individuino in maniera precostituita, come fossero ‘ope legis’, termini, sanzioni e rinunce a indennità, incentivo, quote per servizi e quote variabili al solo scopo di sottrarli alla dovuta negoziazione, riducendo la parte di discussione sindacale dell’Acn alla mera presa d’atto di un meccanismo sanzionatorio, negando di fatto intenti di cambiamento positivo, che pur dovrebbero essere perseguiti dalla stessa parte datoriale”.
 
Tra i punti più rilevanti per la Fimmg c'è innanzitutto la definizione del profilo giuridico contrattuale del medico stesso all’interno del Ssn. In questo senso la bozza di piattaforma prevede che si dovrà “costruire un complesso normativo che qualifichi il mmg come professionista autonomo in forma personale e anche aggregata”. E in secondo luogo sarà indispensabile “la definizione del ruolo unico come perno imprenscindibile per la riallocazione efficiente e premiante delle risorse su compiti fiduciari  e orari”.  "Rinviare la definizione del ruolo unico - si legge - o condizionarla alla realizzazione dei modelli organizzativi regionali significa lasciare a ogni regione la discrezionalità di una propria figura professionale, non più ricollocabile in un quadro unico nazionale”. Per quanto riguarda invece il processo di negoziazione nel documento Fimmg si legge come ”considerate le specificità attribuite dalla Legge 189/2012 all’area della MG la Fimmg condiziona la propria partecipazione al tavolo negoziale su un tavolo separato da quello delle altre organizzazioni sindacali rappresentative dell’area della medicina generale”.
 
Per quanto riguarda il sistema sanzionatorio nella bozza si legge come si dovranno “prevedere meccanismi di penalizzazione e sanzionamento che riguardino entrambe le parti” perché tutto ciò che non va non può essere imputato “solo alla parte medica”.  In merito invece alla questione della rappresentatività e dei diritti sindacali la bozza precisa che i “principi normativi dovranno ispirarsi al riconoscimento dei livelli di libertà e di autonomia del soggetto sindacale, senza disposizioni che nei fatti possano configurare controlli invasivi e ingiustificati”.

fonte: snami, cgil, qs, fimmg

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