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Morbillo, esperti a confronto per combattere la malattia

Infettivologia Redazione DottNet | 20/05/2014 19:20

Chi non ha mai sentito storie sulla pericolosità dei vaccini? Ciclicamente, infatti, i media rilanciano notizie, quasi mai verificate, sui rischi di questo o quel vaccino. Vicende di cronaca che inevitabilmente finiscono per influenzare l’opinione pubblica, con effetti a volte pericolosi per la salute.

 Se tutti i genitori decidessero, a partire da un dato momento, di non vaccinare più i figli cosa accadrebbe? Quanto tempo impiegherebbero malattie come la difterite, la poliomelite o il tetano, a riportarci a un pericoloso medioevo? Per rispondere a queste e a molte altre domande e per stabilire confini e le strategie di una corretta informazione all'utenza, dallo scorso aprile il direttore del Dipartimento di Sanità pubblica della Federico II Maria Triassi ha deciso di dare vita ad un corso periodico, un appuntamento formativo destinato ai medici delle pediatrie. «Non è tanto sul tempo che impiegherebbero queste malattie a mietere vittime, che dovremmo concentrarci – spiega uno dei relatori, Fulvio Turrà, presidente della Società italiana di Pediatriama sulla certezza che queste patologie tornerebbero. Il vaccino, infatti, è un argine irrinunciabile che difende contemporaneamente chi vi si sottopone e che viene a contatto con lui. Dunque, non comprendo certe campagne di opinione che ogni tanto montano talvolta persino sulla stampa seria». In effetti, a chi non è mai capitato di ricevere una e mail, un post su Facebook o un Tweet che invita a proteggere i nostri figli, non sottoponendoli alla vaccinazione? «Le reazioni avverse non si possono cancellare – spiega il professor Italo Angelilloè nessuno vorrebbe certo essere il famoso “caso sul milione”. Immaginiamo, però, che l'alternativa senza i vaccini sarebbe quella di contare migliaia e migliaia di casi sul milione».

 E’ importante ricordare che l’attenzione al singolo è sempre alta da parte dei medici che somministrano i vaccini. Si guarda infatti alle specifiche condizioni del soggetto che dovrà riceverlo. Alcune volte è capitato addirittura che determinati vaccini siano stati ritirati dal mercato, solo per il sospetto che potessero avere effetti collaterali o pericolosi. E’ accaduto ad esempio per il Rotavirus che, per curare malattie intestinali, creava più danni di quanto non ne evitasse.  «Un’altra cosa che va ribadita – insiste il dottor Turrà – è l'importanza dei cosiddetti richiami. E' perfettamente inutile sottoporre i propri figli al rischio, rinunciando a tutti i vantaggi. Ricorderete che alcuni anni fa, a Napoli, il morbillo si diffuse sotto forma di epidemia e causò la morte di diversi piccoli pazienti che non erano stati vaccinati, oppure che non avevano rispettato le scadenze». Per questo, alla fine del corso, a ottobre, sarà realizzato uno spot per sensibilizzare la popolazione su questo tema. «Non a caso, tra gli obiettivi del corso – dice il professor Borgia, uno dei relatori– c'è il perfezionamento dei criteri di sorveglianza per la segnalazione delle reazioni contrarie all'impiego dei vaccini in età pediatrica».

 

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fonte: dip. sanità pubblica Federico II

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