Chi non ha mai sentito storie sulla pericolosità dei vaccini? Ciclicamente, infatti, i media rilanciano notizie, quasi mai verificate, sui rischi di questo o quel vaccino. Vicende di cronaca che inevitabilmente finiscono per influenzare l’opinione pubblica, con effetti a volte pericolosi per la salute.
Se tutti i genitori decidessero, a partire da un dato momento, di non vaccinare più i figli cosa accadrebbe? Quanto tempo impiegherebbero malattie come la difterite, la poliomelite o il tetano, a riportarci a un pericoloso medioevo? Per rispondere a queste e a molte altre domande e per stabilire confini e le strategie di una corretta informazione all'utenza, dallo scorso aprile il direttore del Dipartimento di Sanità pubblica della Federico II Maria Triassi ha deciso di dare vita ad un corso periodico, un appuntamento formativo destinato ai medici delle pediatrie. «Non è tanto sul tempo che impiegherebbero queste malattie a mietere vittime, che dovremmo concentrarci – spiega uno dei relatori, Fulvio Turrà, presidente della Società italiana di Pediatria – ma sulla certezza che queste patologie tornerebbero. Il vaccino, infatti, è un argine irrinunciabile che difende contemporaneamente chi vi si sottopone e che viene a contatto con lui. Dunque, non comprendo certe campagne di opinione che ogni tanto montano talvolta persino sulla stampa seria». In effetti, a chi non è mai capitato di ricevere una e mail, un post su Facebook o un Tweet che invita a proteggere i nostri figli, non sottoponendoli alla vaccinazione? «Le reazioni avverse non si possono cancellare – spiega il professor Italo Angelillo – è nessuno vorrebbe certo essere il famoso “caso sul milione”. Immaginiamo, però, che l'alternativa senza i vaccini sarebbe quella di contare migliaia e migliaia di casi sul milione».
fonte: dip. sanità pubblica Federico II
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