Gli italiani amano il web e lo utilizzano sempre di più ma, per quel che riguarda la scelta della struttura ospedaliera di riferimento, si affidano innanzitutto al proprio medico di famiglia. Si tratta di un dato significativo, in linea con le indicazioni del Ministero della Salute che si orientano verso una valorizzazione della medicina del territorio, che emerge da un'indagine condotta da ISPO Ricerche di Renato Mannheimer e presentata venerdì a Venezia durante l'Assemblea generale di Aiop, Associazione Italiana Ospedalità Privata, che si tiene in questi giorni a Venezia.
Lo studio ha posto sotto osservazione tre diversi campioni di indagine: il campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, costituito da 2.000 individui (con particolare riferimento a chi ha avuto una esperienza di ricovero negli ultimi 12 mesi); il campione dei medici di medicina generale, composto da 200 medici generici; il campione dei medici specialisti, 100 professionisti. Dai risultati dell'indagine è emerso che, per quanto riguarda il campione relativo alla popolazione, la scelta dell'ospedale è per il 73% dei casi operata sulla base di quanto consigliato dal medico di famiglia e solo il 3% giudica come opzione autorevole le informazioni contenute nei portali internet. In generale, il livello di conoscenza dei portali che offrono informazioni relative all'attività ospedaliera è per tutti e tre i campioni analizzati ancora molto scarsa: 2 italiani su 10 e solo il 3,8% dichiara di utilizzarli, non riuscendo comunque a ricordare spontaneamente il nome del portale, se non nello 0,1% dei casi.
fonte: aiop
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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