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Perquisita Novartis: sospetti di truffa per vaccini anti pandemici

Aziende Redazione DottNet | 20/06/2014 18:25

L'ad della divisione vaccini della casa farmaceutica Novartis, Francesco Gulli, è indagato con l'accusa di truffa aggravata nell'inchiesta della procura di Siena sulla fornitura del vaccino pandemico anti A(H1N1) al ministero della Salute: gli investigatori ipotizzano un danno all'erario di 2,7 milioni di euro.

 

Le perquisizioni disposte dalla procura di Siena nelle sedi della Novartis mirano anche ad appurare se, oltre che sulla fornitura del vaccino contro l'H1N1, il Focetria, vi siano state irregolarità pure nella determinazione del prezzo per il vaccino influenzale stagionale, il Fluad. Entrambi sono prodotti dalla Novartis e sono stati acquistati dal ministero. I due vaccini hanno come adiuvante l'Mf59. Secondo l'accusa, nella determinazione del danno subito per l'interruzione delle forniture del vaccino H1N1, la Novartis avrebbe gonfiato il prezzo dell'Mf59, con un ricarico del 500% (3.

964 euro al litro invece che 660) grazie a sovrafatturazioni infragruppo fra le consociate italiana, americana e tedesca. Secondo l'accusa, tale sistema avrebbe indotto in errore i componenti della commissione del ministero della salute per il risarcimento del danno legato al Focetria. Gli investigatori del Nas sospettano che ciò possa essere avvenuto anche con l'Aifa, che determinò il prezzo del Fluad. 

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Una grande epidemia 'mancata' ma costata, però, milioni di euro allo Stato italiano e, quindi, ai contribuenti. E' quella legata al virus A/H1N1, meglio noto come influenza suina che nel 2009 fece scattare l'allarme a livello globale. La vicenda - tornata oggi sotto i riflettori per l'ipotesi di truffa ai danni dell'erario da parte dell'azienda farmaceutica Novartis, che avrebbe gonfiato il prezzo dei vaccini rivelatisi alla fini inutili - scatenò forti polemiche ma la verità, afferma il direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanita' (Iss), Gianni Rezza, è che si ebbe paura per un virus nuovo. La portata epidemica del virus, alla fine, si rivelò contenuta e lo Stato dovette accordare un risarcimento milionario alla Novartis per l'interruzione della fornitura dei vaccini opzionati. Secondo i carabinieri Nas, sarebbe pari a 16 milioni il danno per l'erario legato all'acquisto, da parte del ministero, dei vaccini Novartis dal prezzo 'gonfiato'. Nel 2009, però, il mondo si trovò di fronte ad una nuova potenziale minaccia: si temette che il virus A/H1N1 potesse portare ad una pandemia influenzale terribile come la Spagnola del 1918, che fece circa 50 milioni di vittime. 

 

In realtà così non è stato, anche se H1N1, identificato per la prima volta in Messico nel marzo 2009, di vittime, tuttavia, ne ha fatte: oltre 12.000, soprattutto in Stati Uniti e Messico (188 le vittime in Italia, e circa quattro milioni i casi stimati). L'allerta partì dall'Organizzazione mondiale della Sanità che, a giugno 2009, innalzò il livello di allerta a sei, pari al massimo, per la prima possibile pandemia del XXI secolo: ''Se c'è un virus nuovo che inizia a circolare - spiega Rezza - la paura è sempre quella di non fare abbastanza per prevenire i danni, e l'Oms, poi finito sotto accusa, agì proprio secondo tale ottica. Di fatto, le fasce più deboli, a partire dagli anziani, non vennero colpite, poichè il virus, pur nuovo, aveva comunque componenti simili a virus del passato cui la popolazione non era suscettibile. La corsa ai vaccini che si determinò è però giustificabile: allora non si poteva infatti prevedere quale sarebbe stato l'impatto sulla popolazione''. Per questo, in Italia si organizzò un'apposita Unità di Crisi e si predispose una strategia per la vaccinazione del 40% della popolazione a partire dai lavoratori dei servizi essenziali, come il personale sanitario, e delle categorie a rischio complicanze: alla fine, rileva Rezza, ''sono state vaccinate meno di 1 milione di persone con il vaccino scelto dall'Italia, un vaccino con una sostanza adiuvante, Mf59, che rafforzava la risposta immunitaria''. Secondo alcuni, la corsa alla produzione dei vaccini contro H1N1 è stata una mera speculazione economica basata su un allarmismo ingiustificato. Una polemica alla quale Rezza risponde con un'osservazione: ''Le pandemie sono imprevedibili e si temevano gli effetti di una eventuale mutazione del virus. Il fatto è che con il 'senno di poi' è facile fare previsioni, ma nel momento dell'emergenza, bisogna agire''. 

 

La replica di Novartis: In merito alle perquisizioni nelle sedi del gruppo farmaceutico Novartis, a Siena e a Origgio, l’azienda desidera sottolineare che il suo operato è - ed è sempre stato - improntato al pieno rispetto della legge e delle disposizioni vigenti. Novartis rinnova la sua disponibilità a collaborare pienamente con le autorità competenti, verso le quali nutre la massima fiducia.

 

"Se saranno accertati i fatti ipotizzati dalla magistratura, ci troveremmo di fronte ad un nuovo episodio, dopo quello del farmaco per la vista Avastin, in cui Novartis danneggia la collettività attraverso un illecito incremento dei costi a carico del Ssn''. Lo scrive in una nota il presidente di Codacons Carlo Rienzi riferendosi all'indagine senese sulla Novartis e sul costo del vaccino per l'H1N1. ''Ancora una volta la Novartis è coinvolta in uno scandalo che potrebbe aver pesantemente danneggiato il Servizio Sanitario Nazionale - è scritto nella nota - Sarà inevitabile, in caso di conferma della truffa, un'azione legale da parte del Codacons nei confronti dell'azienda, anche attraverso la costituzione di massa degli utenti della sanità pubblica, volta ad ottenere il risarcimento dei maggiori costi inflitti alla sanità italiana". L'associazione chiede al ministero e all'Aifa ''di valutare la sospensione immediata della fornitura di farmaci prodotti dalla Novartis e a carico del Ssn''. 

 

"Le odierne notizie relative alla perquisizione dei Nas presso le sedi del gruppo farmaceutico Novartis, a Siena e a Origgio per la sospetta truffa ai danni dello Stato relativa alla vendita di due vaccini H1N1 che, ipotizzata in 16 milioni di euro, squarcia ulteriormente il velo sulla quale al momento non si possono dichiarare estranei il ministero dalla Salute e, soprattutto, l'Aifa". Lo affermano i deputati del movimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali. "In attesa degli ulteriori sviluppi della vicenda, alla quale stanno lavorando magistratura e forze dell'ordine, non è possibile tacere il ruolo dell'Agenzia del farmaco, che ha avuto poteri decisionali rispetto all'approvazione della convenzione con la Novartis relativamente ai due vaccini. Ricordiamo poi che in questi giorni, a scandalo era già esploso, il ministro della Salute Lorenzin ha proposto in sede di conferenza Stato-Regioni di confermare alla Guida dell'Agenzia il Dg, Luca Pani. Una mossa che consideriamo quantomeno politicamente inopportuna. A questa vicenda ci siamo interessati fin dall'inizio e a tal proposito abbiamo presentato sia un'interrogazione che un'interpellanza e, adesso, abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti per verificare gli accordi stipulati per l'acquisto di questi farmaci tra Agenzia e casa farmaceutica, al momento ancora non accessibili. Un fatto, questo, che consideriamo gravissimo perché non sapere in base a quali criteri vengono presi accordi con le lobby farmaceutiche, che portano la sanità pubblica a spendere somme ingenti, lede i più basilari principi di trasparenza e correttezza".

 

fonte: ansa

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