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Medici a scuola per stanare violenze su minori, corso a Milano

Pediatria Martino Massimiliano Trapani | 14/10/2014 10:13

La violenza ha mille volti, non sempre alla luce del sole.

Si può nascondere dietro lo sguardo malinconico di un bambino, dietro una malattia trascurata, un livido o un graffio scoperti per caso durante la visita dal pediatra di famiglia. Storie di maltrattamenti domestici che sempre di più occupano le cronache di Milano e non solo, e che proprio i camici bianchi in prima linea nei pronto soccorso o negli studi della città possono intercettare prima che sia troppo tardi.

Eppure, come rileva un’indagine condotta fra medici e pediatri di famiglia del capoluogo lombardo, non sempre questi trovano la forza e gli strumenti per intervenire: “Più di 6 medici su 10 (66%) hanno sospettato di trovarsi di fronte a situazioni di maltrattamento o abuso, ma quasi uno su 2 ha deciso di non segnalarle (48,51%).

E spesso è perché non sanno come fare, tanto che 6 camici su 10 hanno risposto in modo sbagliato a domande sul riconoscimento di alcune patologie collegate al maltrattamento e all’abuso sessuale, e 9 su 10 hanno espresso la necessità di essere formati e aggiornati su questo fronte”, spiega Federica Giannotta, responsabile Advocacy e programmi Italia della Fondazione Terre des Hommes .

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Le violenze sui minori possono essere un rebus e senza la chiave per interpretare i campanelli d’allarme difficilmente vengono a galla in tutta la loro verità, sottolineano gli esperti. Proprio dall’indagine è nato un percorso che ha portato un ‘team’ di istituzioni – il Soccorso violenza sessuale e domestica (Svsed) della Mangiagalli, l’Ordine dei medici di Milano, l’università Statale e Terre des hommes – al traguardo, presentato oggi a Milano, di un Corso di perfezionamento istituito alla Statale e interamente dedicato alla diagnosi precoce dei maltrattamenti e degli abusi sui minori.

“Un’iniziativa unica in Italia – sottolinea il presidente dell’Ordine milanese, Roberto Carlo Rossi – Il corso darà ai medici che vi partecipano 65 crediti Ecm e non offrirà solo la tradizionale didattica frontale, ma strumenti concreti per orientarsi in un mondo estremamente delicato, che non ammette errori”. Cinquanta ore, distribuite nei weekend da novembre a febbraio, in cui medici ed esperti anche internazionali – neuroradiologi, ematologi, ortopedici, dermatologi, medici legali – insieme a figure cruciali della rete come assistenti sociali, avvocati e magistrati, offriranno la loro competenza.

“Quasi la metà del corso sarà basata sulla simulazione di casi reali, dal momento in cui il bimbo arriva in pronto soccorso o nello studio medico, fino a quello che occorre fare dopo un’accurata diagnosi differenziale per avviare un percorso che chiama in causa altri attori della rete. Il medico deve sapere come proteggere il bambino, ma anche come ‘congelare’ elementi sentinella, a volte più subdoli, che saranno poi una fonte di prova”, spiega l’anatomopatologa della Statale, Cristina Cattaneo, super esperta chiamata a occuparsi di alcuni dei più noti casi di cronaca nera, dalle Bestie di Satana all’omicidio della piccola Yara Gambirasio. Il corso prevede un numero massimo di 60 partecipanti (la quota di iscrizione è di circa 500 euro). “Non si può fare a meno di affrontare in modo sistematico problemi sociali così importanti. Questi temi vanno inclusi in un percorso accademico”, conclude il rettore della Statale Gianluca Vago.

Milano, 24 set. (AdnKronos Salute)

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