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Calano le vaccinazioni tra gli anziani. Lorenzin, trend preoccupante

Geriatria Redazione DottNet | 03/11/2014 22:22

Preoccupa il calo delle vaccinazioni tra gli anziani: negli ultimi anni si è infatti registrata una diminuzione notevole, soprattutto per la vaccinazione contro l'influenza stagionale, che per le sue complicanze uccide in media 8mila italiani l'anno, l'80% dei quali sono over-65.

A puntare i riflettori sul fenomeno del trend in discesa delle vaccinazioni nella popolazione anziana è stato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in occasione del convegno sulle vaccinazioni in Europa, promosso dal ministero nell'ambito del semestre italiano di presidenza Ue.

''In Italia - ha avvertito Lorenzin - si registra un preoccupante calo dal 2001 ad oggi delle vaccinazioni tra gli anziani, che rappresentano una delle categorie sensibili a rischio''. C'è stato, ha precisato, ''un notevole decremento e questo è un buco che va assolutamente colmato. In questo periodo, infatti, in molte Regioni si è avuto un picco negativo: in Friuli Venezia Giulia, ad esempio, si è passati dal 71% al 55% delle vaccinazioni tra gli anziani. In Toscana, invece, si è passati dal 51% al 58%, ma non è ancora abbastanza''.

In particolare, ha quindi affermato il ministro, ''con l'arrivo della stagione influenzale, il consiglio è quello di vaccinare innanzitutto le categorie considerate a rischio, come appunto gli anziani ed i bambini con patologie croniche.

Siamo in piena fase delle vaccinazioni, che - ha precisato - dureranno fino a dicembre''. La vaccinazione, ha ricordato Lorenzin, ''è uno strumento di prevenzione primaria fondamentale''. Eppure, proprio gli anziani presentano spesso delle resistenze a vaccinarsi, nonostante i gravi rischi connessi alle complicanze legate all'influenza stagionale: ''Ogni anno - ha ricordato il direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanita' (Iss), Giovanni Rezza - l'influenza uccide in media in Italia 8.000 persone, e l'80% è rappresentato da anziani''. Nonostante la vaccinazione anti-influenzale sia disponibile gratuitamente per le categorie a rischio (come appunto anziani over-65, malati cronici, donne in gravidanza, i bambini con patologie particolari e operatori sanitari), la copertura in tali categorie non raggiunge ancora l'obiettivo minimo del 75% previsto dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

 

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Non abbassare la guardia e vaccinare i bambini contro le malattie infettive, così come gli anziani contro l'influenza stagionale, per evitare nuove ''fiammate epidemiche'' con conseguenze molto gravi. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, invita senza mezzi termini a non sottovalutare il valore cruciale delle vaccinazioni e mette in guardia contro le campagne ''pseudoscientifiche'' sempre più presenti sulla Rete e che mirano a dissuadere i genitori dal vaccinare i propri figli. Proprio per richiamare l'attenzione sulle vaccinazioni, strumento primario per la prevenzione, il ministero ha organizzato un convegno sul tema delle vaccinazioni in Europa, nell'ambito del semestre italiano di presidenza Ue. Il dato che serve a dare un'idea precisa del valore positivo delle vaccinazioni arriva dagli Usa: ''Proprio grazie ai vaccini - ha affermato Lorenzin - negli ultimi 20 anni, negli Stati Uniti si sono evitati 322 milioni di casi di malattia e 700mila decessi''. In Italia, ha ricordato il ministro, ''raggiungiamo la copertura del 90% delle vaccinazioni tra i bambini, ma non è ancora abbastanza, mentre si registra un calo preoccupante tra gli anziani''. Dunque, il nostro Paese non è ancora in una situazione ottimale, e lo dimostrano i dati relativi alla diffusione del morbillo: in un anno, ''da ottobre 2013 a settembre 2014, si sono registrati 1.517 casi e l'Italia si colloca al momento al primo posto in Ue per incidenza di casi.

 

Inoltre, la malattia risulta sempre più diffusa non solo tra i bambini più piccoli ma anche tra gli adolescenti di 14-15 anni'', ha avvertito Lucia Pastore Celentano del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc). Si tratta di una malattia grave eppure ''spesso i genitori non vogliono vaccinare i bambini - ha detto l'esperta - per timori ingiustificati''. Il fatto, ha spiegato il ministro, è che ''campagne pseudoscientifiche che vengono fatte su Internet e anche attraverso canali informali sui social network stanno cercando di dissuadere i genitori dalle vaccinazioni, così come le persone anziane. Questa pseudoscienza sta mettendo a rischio la copertura vaccinale e tutto questo espone i bambini ad un rischio inaccettabile di contrarre malattie infettive. A preoccupare è l'abbassamento del livello di percezione del rischio. Pensiamo ad esempio a cosa potrebbe accadere - ha esemplificato - se non avessimo le vaccinazioni contro la poliomielite, con focolai nel nord Africa, o se non ci fossero le vaccinazioni contro il morbillo, considerando che abbiamo avuto 11 decessi di bimbi proprio per morbillo a Napoli e nel 2012 centinaia di bimbi sono morti in Gran Bretagna''.

Il punto, ha avvertito, è che ''oggi c'è una falsa sicurezza e quindi un abbassamento del livello di guardia''. Il problema, ha rilevato anche il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Sergio Pecorelli, è che ''le vaccinazioni nel mondo stanno diminuendo perchè la scienza è attaccata in modo arbitrario''. Ed i rischi sono dietro l'angolo: ''Con la diminuzione delle vaccinazioni per alcune malattie 'storiche', come la polio, il pericolo è tornare indietro di secoli; se si abbassa la guardia le malattie possono ritornare'', ha avvertito il direttore dell'Agenzia europea per i farmaci (Ema), Guido Rasi. Ci sono ''autorità locali - ha concluso - che sono contro le vaccinazioni, e per questo avranno una responsabilità civile enorme''

 

fonte: ministero salute

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