Un quarto della popolazione italiana cui è stato diagnosticato un tumore tra il 1985 e il 2005 oggi ha la stessa aspettativa di vita rispetto a chi non ha mai contratto neoplasie. In altre parole, oggi il tumore è curabile, da un tumore si guarisce. È quanto emerge da uno studio che il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Pordenone), in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, ha condotto su oltre 800 mila pazienti.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista "Annals of Oncology" della Società Europea di Oncologia Medica. I risultati confermano che i tumori hanno effetti assai differenti sulle aspettative di vita: "Dei pazienti con tumore del colon retto - afferma Luigino Dal Maso, epidemiologo del Cro e responsabile dello studio - oltre l'80% non morirà a causa del tumore. La guarigione viene infatti raggiunta dopo circa 8 anni dalla diagnosi negli uomini e 7 nelle donne. E circa il 40% delle donne e il 30% degli uomini diagnosticati tra il 1985 e il 2005 sono oramai guariti". Per quanto riguarda le donne con tumore alla mammella, "oltre il 70% non morirà a causa della malattia, ma occorreranno quasi 20 anni affinché le pazienti possano ritenere d'aver raggiunto un'attesa di vita simile alle non ammalate" spiega Dal Maso.
"L'oncologia - commenta ancora l'epidemiologo - assorbe circa il 50% del budget della Sanità in tutti i Paesi industrializzati. Un'ulteriore convalida dei risultati di questo studio a livello internazionale potrà permettere un'organizzazione più efficiente dei servizi assistenziali indirizzati a molti pazienti oncologici, o meglio a molti ex-pazienti". L'indagine, in pratica, può avere un impatto non trascurabile sulla programmazione sanitaria e la pratica clinica e portare a un ripensamento delle linee-guida per l'osservazione e le visite di controllo da proporre molti anni dopo la malattia. Lo studio è stato condotto in collaborazione con l'Associazione Italiana dei Registri Tumori e finanziato dall'AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro).
Fonte: ansa
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