Bassa percezione del rischio rispetto all'acquisto di farmaci online e poca conoscenza delle campagne di prevenzione rendono gli italiani più esposti all'acquisto di medicinali pericolosi rispetto a spagnoli e portoghesi. Tanto che oltre l'1% dei nostri connazionali compra sul web a fronte di percentuali prossime allo zero di Spagna e Portogallo, e il 30% di loro lo ritiene sicuro.
E' quanto emerge dalla Fakeshare Survey, presentata a Roma nell'ambito della Conferenza Nazionale rivolta alle associazioni dei consumatori e di settore, organizzata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Cosa acquistano, o meglio cosa dichiarano di acquistare, gli italiani? Secondo la ricerca, condotta su tre campioni di 1000 persone in ciascuno dei tre Paesi dell'area mediterranea, simili per normativa e sistema di accesso ai farmaci, soprattutto medicinali per la perdita di peso (5,4%).Seguono quelli per l'influenza (5,3%), il colesterolo (3,2%) e, solo al quarto posto, le disfunzione erettile (2,4%). "Un dato, quest'ultimo, condizionato dal timore del giudizio. Basti pensare che il 60% delle 30.000 unità di farmaci sequestrati nell'operazione Pangea a maggio 2014, era rappresentato da farmaci per disfunzioni sessuali", spiega Domenico Di Giorgio, direttore Ufficio Qualità dei Prodotti Aifa.
Il fenomeno è pervasivo, mentre la percezione del rischio molto bassa.
fonte: aifa
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
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