Più di 160 milioni di confezioni vendute nel 2014 e un giro d’affari che a fine anno dovrebbe raggiungere i 2,4 milioni di euro, con un aumento del 7,6% nel periodo 2012-2014.
La nutreceutica resta uno dei pochi comparti della farmacia che riesce a mettere a segno robusti incrementi di fatturato nonostante la crisi. E’ il segnale che le abitudini di acquisto di una fetta crescente di consumatori – giovani e meno giovani – stanno cambiando ed è proprio per fare il punto su alimentazione e nutraceutica nell’anziano che Italia Longeva ha organizzato a Roma un workshop con esperti e addetti ai lavori. «Il confine tra corretta alimentazione e nutraceutica, chiarissimo dal punto di vista scientifico, non è poi così netto sul piano dell’intervento preventivo e terapeutico» ha ricordato Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva «e questo non perché l’efficacia della nutraceutica sia dubbia o discutibile, ma al contrario perché è comprovata e apprezzata».
«La nutraceutica è un campo molto vasto, nel quale è ancora necessario distinguere con attenzione tra benefici documentati e marketing» ha invece affermato Francesco Landi, docente di Medicina interna e geriatria all’Università Cattolica di Roma «le evidenze più significative riguardano l’efficacia dei nutraceutici nel campo della sarcopenia, della salute del cervello e dell’apparato gastrointestinale, problemi strettamente legati all’invecchiamento. Per esempio, prodotti come yogurt e latte addizionati di vitamina D, insieme a supplementi proteici, possono rallentare la perdita progressiva di massa muscolare che s’innesca dopo i 50 anni». E’ appunto la sarcopenia, ossia la perdita progressiva e generalizzata di massa muscolare: «Corretta alimentazione e maggiore attività fisica sono fondamentali per prevenirla e trattarla» ha osservato Alfonso Cruz-Jentoft, Chair of Geriatrics, Hospital Universitario Ramón y Cajal di Madrid, Spagna «direi, anzi, che un apporto maggiore di proteine, nella dieta di un soggetto over-65, è fondamentale per la prevenzione della disabilità».
Le farmacie non solo restano il canale privilegiato di chi consuma nutraceutici e integratori,ma anche i presidi dalla croce verde possono fare molto per aiutare gli anziani a mantenere alimentazione e stili di vita corretti. Lo ha ricordato nella sua relazione la presidente di Federfarma, Annarosa Racca: «Farmacista e medico di famiglia» ha detto «determinano il 60% dei consumi in valori. Quindi queste due figure sono fondamentali non solo nell’uso del farmaco, ma anche in quello dell’integratore. Servono tuttavia sinergie: con i medici, per orientare i pazienti verso stili di vita più sani; con le aziende produttrici, per assicurare alle farmacie informazioni adeguate da trasferire ai pazienti; infine con le autorità sanitarie per promuovere campagne di informazione ed educazione sanitaria»
fonte: federfarma
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