Uno studio dimostra come l'insulina nasale induca alla tolleranza immunitaria negli adulti affetti da diabete autoimmune.
Il diabete di tipo 1, quale malattia autoimmune, va a colpire l'insulina nelle cellule beta-pancreatiche. Nelle cavie NOD (non obese diabetiche) affette da diabete di tipo 1, la somministrazione orale o nasale di insulina, ha prodotto una tolleranza immunitaria alla stessa ed una protezione dal diabete autoimmune.
Sono poche le prove di tolleranza all'insulina o ad altri antigeni somministrati per via orale nell'uomo; gli adulti affetti da diabete 1 di recente insorgenza, in cui il processo patologico è subacuto, offrono l'occasione per stabilire se l'insulina somministrata attraverso la mucosa nasale induca tolleranza a quella iniettata.
Il team di ricercatori della Autoimmunity and Transplantation Division dell’Institute of Medical Research di Parkville in Australia, ha condotto uno studio clinico randomizzato della durata di 12 mesi. In esso sono stati inclusi 52 adulti affetti da: diabete mellito di insorgenza recente, diabete di tipo 2 insulino-indipendente, diabete di tipo 1 trattato con insulina nasale o placebo. Il monitoraggio è stato condotto su: livelli di glicemia misurati a digiuno e la concentrazione plasmatica di Peptide C, sulla concentrazione plasmatica di Peptide C stimolata dal glucagone, e sugli auto-anticorpi delle cellule delle isole pancreatiche.
Con l'impiego di un test ELISpot potenziato è stata misurata la risposta immunitaria delle cellule T alla funzione della pro insulina. I parametri metabolici sono paragonabili tra i soggetti che hanno ricevuto insulina per via nasale e il gruppo placebo, ma la risposta degli auto-anticorpi all'insulina iniettata si era significativamente ridotta progressivamente nei soggetti sottoposti a somministrazione di insulina nasale. In minima parte, la risposta dell'interferone gamma delle cellule T del sangue per proinsulina risulta soppressa dopo la somministrazione di insulina per via nasale.
Anche se l'insulina nasale non ritarda la perdita della funzione beta-cellulare residua negli adulti con diabete di tipo 1, la prova che ha indotto la tolleranza immunitaria all'insulina fornisce un incentivo alla sua applicazione per la prevenzione del diabete in soggetti a rischio.
Questo risultato, unito all'assenza di effetti collaterali negativi, sostiene la sua applicazione in gruppi di pazienti con autoimmunità preesistente all'insulina, cioè bambini a rischio e giovani in cui l'insulina è maggiormente “presa di mira” dal sistema immunitario.
Per un approfondimento sullo studio e sui risultati ottenuti leggi l’articolo: Evidence that nasal insulin induces immune tolerance to insulin in adults with autoimmune diabetes.
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