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Aifa e diabetologi: ecco il nuovo algoritmo per il diabete 2

Diabetologia Redazione DottNet | 22/01/2015 16:11

E’ stato presentato presso la sede dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), il nuovo algoritmo realizzato dall’AIFA in collaborazione con la Società Italiana di Diabetologia (SID) e l’Associazione Medici Diabetologi (AMD), per la gestione del diabete mellito di tipo 2 (T2DM). Si tratta di un innovativo sistema on line, disponibile ad accesso libero sul Portale AIFA nella sezione “Percorsi Decisionali sui Farmaci”, in grado di definire il percorso logico ottimale per la definizione della terapia personalizzata per il trattamento di questa patologia.

Evidenze dalla letteratura degli ultimi anni, riportate dalle principali Società Scientifiche internazionali, enfatizzano l’importanza di un approccio individualizzato al trattamento del diabete mellito di tipo 2, sia in termini di obiettivo glicemico che di opzioni terapeutiche, al fine di ridurre la mortalità e l’incidenza di complicanze. In considerazione della crescente disponibilità e varietà di farmaci ipoglicemizzanti, l’algoritmo AIFA (clicca qui per scaricare il testo completo) si propone di fornire agli operatori sanitari e ai pazienti una “guida” all’approccio terapeutico individuale il più possibile aggiornata e di facile utilizzo. Il tutto nell’obiettivo di armonizzare le più recenti evidenze scientifiche con la necessaria appropriatezza prescrittiva e il rispetto della rimborsabilità sostenibile a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

L’algoritmo (clicca qui per scaricare il testo completo) si divide in tre sezioni: la prima è dedicata ad individuare l’obiettivo glicemico attuale del paziente, la seconda e la terza ad orientare la scelta della terapia.

Per misurare il target glicemico è necessario verificare la percentuale di emoglobina glicata (HbA1c) presente nel sangue che riflette i valori di glicemia degli ultimi mesi e consente di prevedere eventuali complicanze micro e macrovascolari del diabete. Livelli di HbA1c strettamente vicini al 7% hanno dimostrato di ridurre l’incidenza - ad esempio - di patologie a carico della retina, dei reni e del sistema nervoso e, se mantenuti sin dalla diagnosi, anche delle complicanze macrovascolari a lungo termine. Sono pertanto raccomandati per la maggior parte dei pazienti adulti con T2DM. Livelli di HbA1c meno stringenti (ad esempio <8%) unitamente all’obiettivo essenziale di evitare le ipoglicemie, sono invece da preferire nei pazienti più anziani, fragili e con malattia avanzata o complicata. Ne consegue che il target glicemico, oltre a differenziarsi a seconda dei pazienti, vada riconsiderato nel corso del tempo anche nel singolo individuo con T2DM.

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Vorrei sottolineare – commenta il Direttore Generale dell’AIFA Luca Pani - che la base dell’approccio terapeutico al T2DM è costituita dalla modifica e soprattutto dal mantenimento di uno stile di vita salutare da parte del paziente. Migliorare le proprie abitudini alimentari, ricorrere periodicamente all’esercizio fisico e tenere sotto controllo il peso sono aspetti da adottare e incoraggiare anche nel prosieguo della malattia. La terapia farmacologica aggiuntiva – specifica Pani- va quindi intrapresa o modificata prontamente nel caso in cui queste misure si rivelino insufficienti a raggiungere o mantenere l’obiettivo glicemico individuato.”

 

La scelta di quale terapia intraprendere va quindi orientata alle caratteristiche del paziente con il quale è opportuno condividere la decisione terapeutica, al fine di migliorare il più possibile l’aderenza al trattamento. Secondo i dati dell’Osservatorio AIFA sull’impiego dei medicinali (OsMed), relativi al periodo gennaio-settembre 2014, il 61,7% dei pazienti italiani affetti da diabete di tipo 2 ha seguito correttamente le terapie assegnate. L’algoritmo è sviluppato per pazienti con neo diagnosi e/o non ancora in trattamento farmacologico; tuttavia è possibile utilizzarlo anche nel caso di pazienti già in terapia ipoglicemizzante accedendo direttamente in corrispondenza del punto più vicino a quest’ultima. Il passaggio ad ogni step successivo dell’algoritmo è previsto qualora il target desiderato di HbA1c non sia stato raggiunto alla dose massima tollerata della terapia in atto sino a quel momento. Ovviamente, il sistema può anche essere percorso al contrario nel caso in cui le mutate condizioni cliniche suggeriscano una riduzione dell’attuale terapia.

 

L’individuazione del trattamento è possibile anche in presenza di pazienti eventualmente intolleranti o che presentino controindicazioni associate all’uso della metformina, il farmaco di scelta per la cura del diabete mellito di tipo 2. E' disponibile all’utilizzo con accesso libero e si aggiunge all’altro Algoritmo AIFA pubblicato sul Portale dell’Agenzia, dedicato alla terapia per l’HCV.

 

“Non c’è terapia personalizzata se non è partecipata dal paziente” con queste parole il Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Luca Pani, ha introdotto la presentazione dell’Algoritmo sulla Terapia del Diabete di Tipo 2 tenutasi stamattina presso la sede dell’AIFA, alla presenza dei rappresentanti delle Società Scientifiche e delle Associazioni, delle Istituzioni, dell’industria e della stampa.

 

“L’Algoritmo (clicca qui per scaricare il testo) si configura, infatti, come una “guida” per orientare medici e cittadini nell’individuazione della terapia farmacologica più adatta alle esigenze del singolo paziente, mutevoli nel corso del tempo e differenti da persona a persona, per tutti i 3 milioni e mezzo di individui affetti da questa patologia in Italia, secondo le stime dell’OMS”.

 

Sviluppato dall’AIFA con la collaborazione della Società Italiana di Diabetologia (SID) e dall’Associazione Medici Diabetologi (AMD), rappresentate all’evento dai rispettivi Presidenti, Enzo Bonora e Antonio Ceriello, questo sistema on line ad accesso libero pubblicato sul Portale AIFA ha riscosso piena condivisione anche da parte del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, la quale ha speso parole di apprezzamento in un messaggio di saluti in apertura dell’evento, riportato da Marcella Marletta, Direttore Generale della Direzione Generale dei Dispositivi Medici, del Servizio Farmaceutico e della Sicurezza delle Cure del Ministero della Salute. “Il diabete – sottolinea il Ministro nella nota – rappresenta una malattia di alto interesse sociale, sia per l’impatto sulla vita relazionale della persona che per le notevoli conseguenze sulla società. E’ soprattutto l’impatto di tipo economico e sanitario che ha imposto la ricerca di percorsi organizzativi in grado di minimizzare il più possibile l’incidenza degli eventi acuti o delle complicanze invalidanti del diabete. Aspetto che richiede la collaborazione in primis di una fitta rete multidisciplinare di professionalità sanitarie, ma in particolar modo del paziente. Condivido, pertanto, non solo l’opportunità, ma anche la necessità di fornire agli operatori sanitari e ai pazienti una guida all’approccio individuale per la gestione del diabete”.

 

La disponibilità di farmaci ipoglicemizzanti è infatti molto ampia e tarare la cura migliore per il singolo è un compito delicato: l’algoritmo aiuta nella definizione innanzi tutto del target glicemico da raggiungere e successivamente nella scelta dei farmaci più adatti, anche in combinazione fra loro e anche in situazioni dove la metformina, il farmaco di scelta, non possa essere impiegato. “Con i medicinali ipoglicemizzanti attualmente in commercio – spiega Enzo Bonora Presidente SID – è possibile ricorrere a oltre 150 combinazioni; a ciò si aggiunge il fatto che ogni paziente costituisce un unicuum, perché il diabete, a differenza delle altre principali malattie croniche, colpisce una molteplicità di organi del corpo con conseguenze differenti da persona a persona”.

 

“Secondo le stime di diffusione del diabete, si può parlare di epidemia mondiale – afferma Pani – e per combattere questa malattia è fondamentale l’adesione del paziente, con il quale condividere la scelta terapeutica per migliorare la sua compliance al trattamento, senza dimenticare la modifica degli stili di vita che è il primo importante passo che un diabetico deve imporsi. L’Algoritmo infatti entra in gioco quando le misure correttive sull’alimentazione e sulla vita sedentaria non sono più sufficienti a raggiungere o a mantenere l’obiettivo glicemico individuato. Esso è sviluppato per pazienti con neo diagnosi e/o non ancora in trattamento farmacologico; tuttavia è possibile utilizzarlo anche nel caso di pazienti già in terapia ipoglicemizzante accedendo direttamente in corrispondenza del punto più vicino a quest’ultima. Il passaggio ad ogni step successivo dell’algoritmo è previsto qualora il target desiderato di emoglobina glicata non sia stato raggiunto alla dose massima tollerata della terapia in atto sino a quel momento. Ovviamente, il sistema può anche essere percorso al contrario, nel caso in cui le mutate condizioni cliniche suggeriscano una riduzione dell’attuale terapia. E’ uno strumento trasparente, dinamico che consente di restituire i dati sull’utilizzo reale dei medicinali nella pratica clinica quotidiana. Il tutto nell’obiettivo di armonizzare le più recenti evidenze scientifiche con la necessaria appropriatezza prescrittiva e il rispetto della rimborsabilità sostenibile a carico del Servizio Sanitario Nazionale”.

 

Appropriatezza richiamata anche nell’intervento del Presidente dell’AMD Antonio Ceriello, il quale ha rimarcato “la necessità di una presa di coscienza del fatto che la spesa diretta per la cura al diabete comprende farmaci, presidi e “prestazioni” per l’assistenza, (ambulatoriali e /o di ricovero) che comportano l’impiego di risorse professionali e tecnologiche che complessivamente assorbono una consistente quota del finanziamento sanitario in ogni Paese”.

 

Le prossime sfide di AIFA, conclude il Direttore Pani, si concentreranno nel proseguire e consolidare la stretta collaborazione con le Società e le Associazioni scientifiche per individuare in progress criteri di appropriatezza sempre più orientati verso trattamenti di miglior efficacia e nel raffinare l’ingegnerizzazione alla base dell’Algoritmo per renderlo ancor più performante a beneficio di tutti gli utenti.

 

L'algoritmo Aifa-diabetologi: clicca qui per scaricare il testo completo

 

fonte: aifa

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