Quando circa 15 anni fa negli Usa George W. Bush voleva mettere un freno alla ricerca sulle staminali embrionali, ricorda la rivista del Mit Technology Review, fra i più accesi difensori della libertà di studiarle c'erano i pazienti diabetici, con la speranza che un giorno dalle ricerche sarebbe venuta fuori una terapia. C'è voluto più del previsto, ma i test di un 'pancreas in pillole' ottenuto proprio da embrionali sono iniziati, e altre due versioni sono sulla 'rampa di lancio'.
A mettere a punto la 'pillola' è stata una piccola compagnia statunitense, ViaCyte,che utilizza delle cellule di pancreas parzialmente mature ricoperte da una membrana che lascia passare tutte le sostanze di cui hanno bisogno per trasformarsi in vere e proprie cellule pancreatiche ma che blocca il sistema immunitario che le distruggerebbe. Alcuni dispositivi, piu' piccoli di una caramella, sono stati impiantati sui primi tre pazienti, a San Diego, e per ora non stanno dando problemi di sicurezza, spiega il capo scienziato Kevin D'Amour, secondo cui una delle capsule è stata rimossa per un test da un paziente e sembra aver avuto il comportamento atteso. ''Non sappiamo bene quanto duri l'effetto di una singola 'pillola', ma prevediamo una serie di impianti periodici. Il test che stiamo conducendo è essenzialmente di sicurezza, ma penso che vedremo qualche beneficio per la salute dei pazienti''.
Quello di ViaCyte è appena il terzo trial clinico che usa prodotti ricavati da embrionali in corso negli Usa, nonostante il campo sia da sempre definito molto promettente, e si affianca a quello per il ripristino del midollo spinale danneggiato, che però è stato interrotto, e a quello di cellule di retina create in laboratorio e impiantate in pazienti con malattie oculari, attualmente in corso.
fonte: ansa
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