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Sanità digitale, avanti a piccoli passi

Sanità pubblica Redazione DottNet | 26/02/2015 21:15

Ricetta dematerializzata, fatturazione digitale, fascicolo sanitario elettronico e via andare. L’Italia coltiva da anni sogni ambiziosi nel campo della cosiddetta e-Health, la sanità telematica, e va riconosciuto che su alcuni fronti (come la ricetta on line, appunto) i passi in avanti sono stati faticosi ma importanti.

Il problema però è che si continua ad andare avanti senza rendersi conto che il terreno è tutt’altro che solido. Perché il tallone d’achille dell’Italia digitale rimane la banda larga. Lo conferma l’ultimo rapporto della Commissione europea, che  - come scrive in un articolo il Sole 24 Ore - mette in classifica gli stati membri per sviluppo ed efficienza della rete Internet. L’Italia ha ormai il livello di copertura più basso di tutta l’Unione per le connessioni con banda larga (le autostrade digitali che consentono trasmissioni veloci di dati e navigazioni stabili sul web): il 21% rispetto a una media Ue del 62%.

Peggio ancora se dalla banda larga si passa a quella “superlarga”: il 2,2% rispetto al 22% dell’Europa.
Una rete inadeguata si riflette ovviamente su traffico e utente: in Italia sono a banda larga il 51% degli abbonamenti (rispetto al 70% della Ue) e naviga su internet il 59% della popolazione (75%). Guarda caso, il fronte sul quale l’Italia ha invece motivi per vantarsi è proprio la sanità elettronica: il 41% dei medici scambia dati via web e il 9,2% ricorre alla ricetta dematerializzata. E siamo tra i paesi leader per le soluzioni cloud, termine che indica la gestione di dati e informazioni in archivi ramificati

 

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fonte: federfarma, sole24ore

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