Un recente studio ha dimostrato che la carenza materna di ferro è associata ad una maggiore frequenza di retinopatia della prematurità.
La retinopatia della prematurità (ROP) è una malattia vascolare proliferativa che colpisce i neonati prematuri e si verifica durante lo sviluppo e la maturazione dei vasi sanguigni.
Lo scopo di un recente studio retrospettivo è stato valutare il ruolo dell'anemia materna da carenza di ferro come possibile fattore di rischio associato allo sviluppo della ROP tra i neonati prematuri o con peso molto basso alla nascita.
Nello studio le madri di 254 bambini con ROP sono state analizzate retrospettivamente e sono stati rivisti i relativi risultati di laboratorio, a partire dalle cartelle cliniche riferite al periodo della gravidanza, per poter valutare la presenza di una possibile anemia da carenza di ferro nelle pazienti. I neonati prematuri affetti da ROP sono stati classificati secondo i criteri della International Classification of Retinopathy of Prematurity rivista nel 2005. Questa classificazione descrive la vascolarizzazione della retina e caratterizza la ROP in base alla localizzazione e alla gravità (stadio). I neonati con POR sono stati classificati in base a: (1) il verificarsi di ROP in uno dei suoi cinque stadi di sviluppo e (2) la gravità (richiede un trattamento per prevenire la perdita della vista) durante il periodo di osservazione (dalla quarta alla sesta settimana dopo la nascita). Nello studio non è stato incluso nessun neonato prematuro affetto da ROP al quinto stadio.
L’analisi dei dati ha evidenziato che in una coorte di 254 madri di neonati prematuri con retinopatia della prematurità, 187 donne (il 73.6%) hanno avuto carenza di ferro, mentre le restanti 67 (il 26.4%) madri non presentavano questo deficit. La frequenza di POR avanzata nei neonati prematuri nati da madri con carenza di ferro è risultata aumentata in modo significativo (p<0.0001). La ROP allo stadio 1 è spesso stata riscontrata nel caso di madri con livelli di ferro normale (88.1%) se confrontato alle madri con anemia da carenza di ferro (50.8%). Tuttavia, lo stadio 2 della malattia è stato prevalente nelle madri con anemia da carenza di ferro (36.4% rispetto a 11.9%). Gli stadi 3 e 4 della ROP non sono stati riscontrati in caso di donne con valori di ferro normali. Nelle madri con anemia da carenza di ferro, gli stadi 3 e 4 avevano una frequenza del 10.7% e del 2.1% rispettivamente. In sintesi, i bambini nati da madri con anemia sideropenica con marcata diminuzione dell’emoglobina, dell’ematocrito, del volume corpuscolare medio, della sideremia e dei livelli di ferritina hanno mostrato una maggiore probabilità di sviluppare la retinopatia della prematurità.
In conclusione, i risultati ottenuti sono i primi a suggerire che la carenza materna di ferro potrebbe essere un fattore di rischio per lo sviluppo di retinopatia della prematurità. La diagnosi e il trattamento delle donne in gravidanza con carenza di ferro risulta conveniente e semplice da eseguire in pratica clinica. Inoltre, è possibile ipotizzare che la diagnosi e il trattamento abbia maggiore importanza nelle madri ad alto rischio di parto prematuro. Un intervento si rende necessario, in quanto la morbilità dovuta alla retinopatia della prematurità è molto elevata nei neonati. In base ai dati riportati nello studio, la terapia con un supplemento di ferro durante la gravidanza potrebbe ridurre il rischio di retinopatia del prematuro proteggendo i bambini prematuri da eventuali complicazioni.
Riferimenti:
Dai AI, Demiryürek S, Aksoy SN, Perk P, Saygili O, Güngör K. Maternal Iron Deficiency Anemia as a Risk Factor for the Development of Retinopathy of Prematurity. Pediatr Neurol. 2015 Apr 9. pii: S0887-8994(15)00174-5.
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