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Tagli alla spesa: a rischio farmacie e tutta la filiera

Sanità pubblica Redazione DottNet | 08/07/2015 14:39

La progressiva contrazione dei tetti sulla spesa farmaceutica e la sovraproduzione normativa (dello Stato e delle Regioni così come di Agenzie e amministrazioni varie, per esempio nella distribuzione dei medicinali) rischia di indebolire strutturalmente ed economicamente l’intera filiera del farmaco, dall’industria sino alle farmacie.

E' l’allarme che spicca dalla Relazione sullo stato e sulle prospettive del Servizio sanitario nazionale, realizzata dalla Commissione igiene e sanità del Senato e presentata ieri a Palazzo Madama. Frutto di una lunga collana di audizioni (che hanno portato davanti alla Commissione organizzazioni di categoria e autorità regolatorie cone l’Aifa, Assobiomedica, Farmindustria, Federfarma, l'Istituto superiore di sanità e l'Agenas), il documento denuncia il «lento logoramento» al quale è sottoposto il Ssn a causa dei «numerosi interventi di contenimento ed efficientamento della spesa», che hanno impedito di porre l’attenzione sui «nuovi bisogni di salute dei cittadini e sulle trasformazioni della medicina».

Nella Relazione, un’ottantina di pagine in tutto, occupano un posto di rilievo i dati sulla spesa. Quella sanitaria continua a ridursi in valori nominali, passando dai 112,5 miliardi del 2010 ai 109,3 del 2013. Tale andamento, scrive la Commissione, «è ascrivibile principalmente alla riduzione dei costi del personale, per effetto del blocco del turn over, e ai tagli alla spesa farmaceutica convenzionata, nel 2013 in calo dell’1,4% rispetto all’anno precedente».

La sostenibilità del sistema sanitario, tuttavia, non può reggersi soltanto sul governo dei fattori di spesa. Dovrebbe prima ancora passare, si legge nella Relazione, da una «ridefinizione delle priorità», ossia il «passaggio da un modello centrato sugli ospedali a uno orientato sui servizi di comunità e sulla maggiore integrazione con le altre strutture».

Servirebbero poi programmi per il monitoraggio dei pazienti (anche a distanza) e «una maggiore integrazione tra gli operatori, che possono valutare con maggiore appropriatezza gli interventi di cura lungo tutto il percorso di cura del paziente». In questa logica, continua la Commissione, «assume rilevanza anche il dossier farmaceutico (la scheda-paziente nella quale il farmacista prenderà nota dei consumi dell’assistito, ndr) che fa integrante del Fascicolo sanitario elettronico e può consentire il governo della spesa in chiave pharmaceutical care».

Ma la Relazione mette sul tavolo anche altre proposte di intervento: per esempio la ridefinizione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) «in funzione dei reali bisogni di salute dei pazienti e secondo i principi della medicina basata sulle evidenze scientifiche, secondo le logiche di Health Technology Assessment, nonché' una robusta revisione degli strumenti di verifica». Seguono un «piano straordinario di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie, accuratamente disegnato in modo da evitare i passati insuccessi di alcune regioni», l’avvio di programmi di formazione del personale sanitario e infine il contrasto alla medicina difensiva.

 

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fonte: federfarma

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