Tra il 2011 e il 2030 il costo delle malattie mentali in tutto il mondo sarà di oltre 16 trilioni di dollari in termini di mancata produzione e di farmaci, più di quanto costeranno patologie oncologiche, cardiovascolari, respiratorie croniche e del diabete.
A lanciare l'allarme di "una grande epidemia sanitaria che ci attende nei prossimi anni", è un articolo dell'Economist pubblicato sul sito dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) che sottolinea come una persona su due, nel corso della vita, avrà esperienza di un problema di salute mentale e ciò ridurrà le prospettive di occupazione, la produttività e i salari. I disturbi mentali, come ansia, depressione o disturbi bipolari, ma anche neurologici, come Alzheimer e demenze, - secondo un rapporto dell'Harvard School of Public Health e del World Economic Forum - sono già nei Paesi ad alto reddito la principale causa di perdita di anni di vita per morte prematura e disabilità (17,4%), seguiti dal cancro e dalle malattie cardiovascolari.
Tanto che i costi diretti e indiretti della malattia mentale, secondo le statistiche Ocse, superano il 4% del Prodotto Interno Lordo (Pil). I problemi potrebbero diminuire con un trattamento precoce ma spesso la diagnosi è resa difficile dalla non disponibilità delle persone a parlare dei propri problemi. In Italia - riporta l'Aifa - la depressione maggiore colpisce circa il 12,7% della popolazione, di cui solo il 33,1% assume farmaci antidepressivi. Sono uomini, del sud e giovani i pazienti che più spesso non sono trattati farmacologicamente. La quota di pazienti che assumono antidepressivi in modo appropriato è appena il 20%, mentre circa il 50% sospende il trattamento nei primi 3 mesi di terapia e oltre il 70% nei primi 6 mesi.
fonte: aifa
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