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Nanoparticelle per un farmaco contro l'Alzheimer

Neurologia Redazione DottNet | 06/08/2015 11:47

La sperimentazione è in corso alla Bicocca di Milano

Sviluppare un farmaco anti-Alzheimer basato sugli Amyposomes, nanoparticelle costruite e brevettate dai ricercatori dell'Università di Milano-Bicocca, che nei test sugli animali "hanno permesso di ripristinare la memoria e rimosso le placche che si formano nella malattia". E' l'obiettivo del nuovo spin-off AmypoPharma dell'ateneo, che punta ad ottenere entro un anno l'autorizzazione del ministero della Salute e, entro 3 anni, avviare e concludere la sperimentazione clinica sull'uomo.

I fondi stimati per ottenere le certificazioni e per condurre la sperimentazione sono stimati in circa 14 milioni di euro, che i ricercatori contano di trovare anche tra gli investitori italiani. "Le azioni della start-up - spiega la Bicocca - sono detenute al 71% dai docenti e ricercatori che hanno sviluppato il brevetto, al 19.5% da Breslin, e al 5% dalla stessa Bicocca. Il Ceo è Francesca Re, giovane ricercatrice di biochimica dell'ateneo".

 

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"Al momento - spiega Massimo Masserini, ordinario di Biochimica alla Bicocca e coordinatore del progetto europeo dal quale è nato il brevetto - non esistono farmaci per la cura dell'Alzheimer. Purtroppo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità confermano che a livello mondiale le persone che ne sono colpite sono in aumento, addirittura destinate a raddoppiare rispetto ai 30 milioni attuali entro il 2040. Il nostro progetto - conclude - se la sperimentazione clinica, come speriamo, darà risultati positivi, può essere un esempio della capacità della ricerca di confrontarsi col mercato generando prodotti e fatturato".

 

 

fonte: bicocca

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