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Fumo, 83mila i morti ogni anno. Presto norme più restrittive

Sanità pubblica Redazione DottNet | 16/09/2015 18:57

Via alla campagna del ministero 'Ma che sei scemo?. Tra i fumatori il 23% sono studenti

Solo in Italia, il fumo provoca 83mila vittime l'anno mentre nel mondo si stima uccida ben 6 mln di persone. Basta questo dato a comprendere la gravità del pericolo, per contrastare il quale il ministero della Salute scende in campo con la campagna 2015 contro il tabagismo - indirizzata in modo particolare ai giovani - dal titolo emblematico 'Ma che sei scemo?', mentre arriverà a breve il giro di vite contro l'uso delle 'bionde' per effetto delle norme della direttiva europea sul fumo. I numeri, snocciolati oggi dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin in occasione della presentazione della campagna, che ha come testimonial l'attore Nino Frassica, fotografano uno scenario inquietante: il tabacco, ha ricordato, provoca più decessi di alcol, Aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme e l'epidemia da tabacco è una ''delle più grandi sfide di sanità pubblica della storia'', tanto che l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha definito il fumo di tabacco come ''la più grande minaccia per la salute nella regione europea''.

 

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In Italia, i fumatori sono 10 milioni e ben il 23,4% degli studenti dei primi anni delle superiori, secondo un'indagine 2014 in collaborazione con l'Università di Torino, afferma di fumare (erano il 20,7% nel 2010): quanto all'acquisto delle sigarette, il 63,9% di questi non ha ricevuto un rifiuto dall'esercente nonostante il divieto di vendita ai minori. E nonostante la legge Sirchia del 2003 per lo stop al fumo nei luoghi chiusi abbia portato a dei passi avanti, ancora molto resta da fare, anche considerando che l'80% di chi ha tentato di smettere, secondo dati Istat, ha fallito. Da qui l'iniziativa del ministero: ''Contro il fumo - ha affermato Lorenzin - ci devono essere campagne continue di sensibilizzazione. Dopo la prima campagna contro il tabagismo che seguì alla legge Sirchia del 2003 si registrò infatti una diminuzione dei fumatori, ma poi il trend ha ripreso a crescere. Oggi si accende la prima sigaretta già ad 11 anni e questo preoccupa molto''.

 

Quella ai nastri di partenza sarà una campagna sociale 'combinata': contro il fumo, ma anche contro altri comportamenti non salutari. Sono previsti uno spot video, trasmesso dalle maggiori emittenti, ed uno spot radiofonico, pensati anche per una diffusione sul web e per una condivisione spontanea attraverso i social network. Intanto, è pronto il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea sul fumo, ed il provvedimento potrebbe arrivare al Consiglio dei ministri già entro settembre. La direttiva, ha ricordato il ministro, ''preveda novità importanti, a partire dal divieto di fumo in auto davanti a minori e donne incinte e il divieto di vendita a minori di 18 anni anche di sigarette elettroniche con nicotina''.

 

Garantire la gratuità dei farmaci anti-fumo, con la loro introduzione nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), partendo dalle categorie maggiormente a rischio. E' questa una misura ''fondamentale che il ministro della Salute Lorenzin dovrebbe mettere in atto'' nell'ambito delle azioni contro il fumo da tabacco. A sostenerlo è Ugo Pastorino, direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica dell'Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, in riferimento alla campagna 2015 contro il tabagismo presentata oggi dal ministero della Salute.

 

''I farmaci anti-fumo dovrebbero entrare nei Lea per le categorie di soggetti ad alto rischio. Ovviamente - spiega l'esperto - sarebbe impensabile passare dal nulla al tutto, e si dovrebbe partire concentrandosi appunto sulle classi a più alto rischio, ovvero i forti fumatori sopra i 50-55 anni che hanno almeno una patologia cronica o tumore pregresso''. Una categoria che in Italia, secondo alcune stime, conterebbe circa 1 milione di persone. Infatti, farmaci ''basati su principi attivi come la vareniclina, che sono quelli di ultima generazione ed i più efficaci, hanno come risultato una astinenza prolungata nel 20% del campione al primo trattamento, ma la nostra esperienza - rileva l'esperto - ci dice che i risultati sono superiori prolungando il trattamento oltre i tre mesi''.

 

Quanto al costo di una simile misura, ''per coprire la spesa che ne deriverebbe - afferma Pastorino - sarebbe sufficiente aumentare di soli 5 centesimi il costo dei pacchetti di sigarette. Di contro, però, lo Stato risparmierebbe cifre enormi in termini di cure e ospedalizzazioni, riducendo fortemente la mortalità''. Una misura già decisa in Gran Bretagna, ricorda, ''dove questi farmaci sono rimborsati dallo Stato proprio perchè hanno il migliore rapporto costo-beneficio''. I farmaci, dunque, possono rappresentare una svolta, anche perchè lo stesso Pastorino, con uno studio recentemente presentato in Usa, a Denver, alla Conferenza Mondiale sul Cancro al Polmone, ha evidenziato che smettere di fumare, in qualsiasi momento della vita, riduce del 30-40% il rischio di morire per cancro del polmone e per tutte le altre cause. Una proposta, quella di introdurre i nuovi farmaci anti-fumo nei Lea, in merito alla quale il ministro Lorenzin sottolinea che ''avendo introdotto la facoltà di poter aggiornare i Lea costantemente, ciò apre a nuove possibilità, anche se non c'è una corsa ad inserire tutto e ora''. La ''priorità - ha commentato a margine della presentazione della campagna 2015 - è innanzitutto combattere il fumo e portare a casa il primo aggiornamento dei Lea, al momento all'esame della Conferenza Stato-Regioni''.

 

Dalle immagini choc sui pacchetti di sigarette al divieto di fumo in auto in presenza di minori e donne incinte. Ecco i principali divieti decisi e le novità che saranno introdotte con il recepimento della direttiva Ue sul fumo:

Sigarette, tabacco da arrotolare e tabacco per pipa ad acqua recheranno le nuove "avvertenze combinate" relative alla salute composte da testo, fotografie ad immagini forti e informazioni per dissuadere i consumatori. Le avvertenze occuperanno il 65% (e non solo il 30-40%) del fronte e del retro delle confezioni. Ci sarà anche il messaggio 'Il fumo del tabacco contiene oltre 70 sostanze cancerogene'.

 

Vietato l'uso di additivi che rendono più "attrattivo" il prodotto del tabacco e sono aboliti i pacchetti da 10 sigarette e le confezioni di tabacco da arrotolare contenenti meno di 30 grammi di tabacco. - Sulle confezioni sono vietati tutti gli elementi promozionali.

 

Viene introdotto un sistema europeo di localizzazione e tracciabilità delle confezioni dei prodotti del tabacco, al fine di combatterne il traffico illecito.

 

Vietate la vendita on line trasfrontaliera di prodotti del tabacco e sigarette elettroniche.

 

Altri divieti, non previsti dalla direttiva, saranno quello di vendita ai minori di sigarette elettroniche con presenza di nicotina, divieto di fumo in autoveicoli in presenza di minori e donne in gravidanza, divieto di fumo nelle pertinenze esterne degli ospedali, inasprimento delle sanzioni per la vendita ai minori fino alla revoca della licenza.

 

Il divieto di fumo nei locali pubblici ha portato in dieci anni a meno sigarette vendute e meno malattie cardiovascolari, con un bilancio sostanzialmente positivo anche se "occorre continuare ad impegnarsi per mantenere e migliorare i risultati conseguiti". Lo affermano i dati diffusi oggi dal ministero della Salute in occasione del lancio della campagna 2015 contro il fumo.

 

GIU' VENDITA SIGARETTE: La diminuzione delle vendite di sigarette negli ultimi 10 anni (2004-2013) è pari a circa il 25,1%, e per il 2012, per la prima volta in 10 anni, le vendite del tabacco trinciato (per le sigarette "fai da te") sono leggermente diminuite (-0,7%). "Per questa tipologia comunque dal 2004 le vendite sono più che quintuplicate - spiega il ministero - con questo tipo di tabacco che è arrivato a rappresentare il 5,1% del mercato (le sigarette il 92.8%), ha un costo inferiore rispetto alle sigarette ed è, quindi, particolarmente "appetibile" per i giovani consumatori". Dall'elaborazione dei dati dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS), nel corso del 2014 risulta che le vendite dei prodotti del tabacco si sono ridotte del 5,4%, rispetto al 2011, anche se uno studio di Iss e Mario negri ha visto un progressivo 'appiattimento' della riduzione.

 

IN CALO RICOVERI: Anche in Italia, come registrato pure da studi in altri paesi, c'è stata una riduzione degli eventi coronarici acuti tra il 2004 e gli anni successivi all'introduzione della legge che proibiva il fumo nei locali pubblici, con valori che vanno dal -4% al -13% dei ricoveri per infarto tra le persone in età lavorativa.

 

RISPETTO DELLA LEGGE: Dal 2002 al 2013 i carabinieri NAS hanno compiuto quasi 32.000 controlli in tutta Italia, presso diverse tipologie di locali (stazioni ferroviarie, ospedali, ambulatori, musei e biblioteche, aeroporti, uffici postali, e sale scommesse, discoteche, pub e pizzerie), che hanno evidenziato il sostanziale rispetto della norma. "E' importante, tuttavia - sottolineano gli esperti - continuare i controlli e mantenere alto il livello di vigilanza, perché anche se, come mostra il grafico relativo alle infrazioni, le multe contestate ai fumatori sono state inferiori a quelle elevate nel 2005, negli ultimi due anni la percentuale delle sanzioni sembra essersi stabilizzata intorno al 4,5%".

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