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Pediatri: sì allo sport per bambini con malattie croniche

Pediatria Redazione DottNet | 23/09/2015 13:53

Dalla Sip le istruzioni per scegliere lo sport più adatto in base al disturbo

Contrariamente a quanto si pensi, avere una malattia o un disturbo cronico non impedisce di fare sport, basti pensare che Michael Phelps, 18 medaglie olimpiche nel nuoto, era un bambino con deficit di attenzione. L'attività fisica, anzi, previene patologie, migliora l'autostima e le relazioni con gli altri. Per questo la Società Italiana di Pediatria (SIP) ha messo a punto una guida con le indicazioni su come scegliere la giusta attività sportiva in base al proprio problema.

"Lo sport - spiega il presidente della SIP Giovanni Corsello - aumenta agilità, resistenza, forza e di conseguenza migliora l'autostima, l'apprendimento e riduce l'ansia per la prestazione, favorisce la socializzazione, abitua al rispetto delle regole". Deve però essere adatto all'età, ai gusti e anche alle proprie condizioni fisiche. Ad esempio, spiegano gli esperti, è un fattore protettivo nei confronti dell'asma, ma bisogna evitare discipline sportive che si svolgono in condizione di esposizione ad aria fredda e secca o attività in ambienti fortemente inquinati, via libera invece al nuoto che migliora la respirazione. L'attività fisica nei diabetici contribuisce anche a regolare il compenso metabolico. Per evitare ipoglicemie, è importante però controllare sempre i valori prima, durante e dopo l'attività svolta. In questo caso, non esistono sport controindicati, eccetto quelli "estremi" come l'arrampicata che non garantirebbero un adeguato controllo glicemico.

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Per i bambini con neoplasie l'attività motoria vuol dire poter nuovamente provare la gioia del movimento all'aria aperta e la condivisione con i coetanei. Nuoto, ginnastica e atletica sono attività simmetriche e complete, particolarmente indicate. Nei casi di Disturbo da Deficit di Attenzione o ADHD, l'esercizio fisico riduce ansia, depressione, atteggiamenti compulsivi e migliora il cronico stato di agitazione e favorisce l'apprendimento. Meglio privilegiare sport che tengono sempre in movimento come il calcio, ed evitare quelli che prevedono lunghi momenti di inattività come il baseball.

 

Marcia, ginnastica e nuoto per i bimbi che iniziano a fare sport e sono affetti da diabete di tipo 2, ippoterapia per l'autismo, mentre per l'artrite idiopatica ok a nuoto e ciclismo e per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività meglio privilegiare sport che tengono sempre in movimento come il calcio. Questi gli sport più indicati per chi soffre di malattie croniche secondo gli esperti della Sip, Società italiana di pediatria. Ecco, divisi per patologia, alcuni consigli degli esperti.

- Diabete: Marcia, ginnastica e nuoto sono da preferire all'inizio nei bimbi con diabete di tipo 2, scegliendo poi quello più gradito. Per il diabete 1 non ci sono controindicazioni legate a particolari sport,se non quelli estremi. Occorre controllare l'intake calorico, fare movimento anche in estate, bere e integrare i sali minerali.

- Asma: seguire le propensioni personali, ma evitare discipline sportive che si svolgono in situazioni ambientali sfavorevoli, come ad esempio gli sport nordici, o altre attività che si svolgono in ambienti fortemente inquinati. Importante un riscaldamento lento prima dell'attività fisica, e un lento smorzamento dello sforzo al termine.Preferire la respirazione attraverso il naso.

- Autismo: l'ippoterapia e' indicata poiché permette la stimolazione su più piani: oltre a quello fisico anche emotivo, sensoriale, affettivo, cognitivo.

- Artrite idiopatica giovanile: nuoto e ciclismo sono da privilegiare, da evitare sport da contatto se più a rischio di fratture ossee. Precauzioni: eventuale radiografia della colonna cervicale,protezione della mandibola,protezione degli occhi - Tumori: la ginnastica a corpo libero e l'atletica, oltre al nuoto, sono particolarmente indicate. L'attività fisica va svolta dopo aver eseguito un'adeguata valutazione cardiologica e va intrapresa almeno a sei mesi di distanza dalla fine della terapia.

- Disturbo da deficit di attenzione/iperattività: meglio privilegiare sport che tengono sempre in movimento come il calcio, ed evitare quelli che prevedono lunga inattività ma anche concentrazione, come il baseball. Una statistica ha concluso che sono le arti marziali ad essere in cima alle preferenze dei bambini ADHD. Gli psichiatri sostengono questo tipo di scelta perché, in età infantile, sono prive di mosse pericolose e praticate in gruppo. Attenzione alla personalità dei ragazzi: se non sono molto competitivi non si dovrebbe spingerli a un'attività agonistica.

- Cardiopatie congenite: un programma di attività fisica specificatamente allestito per un determinato bambino, in una determinata situazione clinico- funzionale, in un preciso contesto (familiare, sociale, scolastico) e con una determinata opportunità di accesso a strutture e spazi adeguati.

 

fonte: sip

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