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Vaccinazione anti Papillomavirus umano

Ginecologia Fiammetta Trallo | 01/12/2015 11:28

Il Comitato per la sicurezza dell'Agenzia Europea dei Medicinali esclude una relazione causale tra vaccini anti HPV e sindromi CRPS o POTS.

La Sindrome da dolore regionale complesso (CRPS) è una forma rara di dolore cronico localizzato ad un arto, braccio o gamba, che si sviluppa in genere dopo una lesione, un intervento chirurgico o un trauma ma talvolta anche senza una causa documentabile. Di solito il dolore è sproporzionato rispetto alla gravità della lesione iniziale. La causa non è stata ancora chiaramente compresa e il trattamento se iniziato il prima possibile favorisce sia  il miglioramento e in alcuni casi persino la remissione della sintomatologia dolorosa.

La Sindrome di tachicardia posturale ortostatica (POTS) ha come sintomo primario una intolleranza ortostatica, ovvero  una condizione in cui un volume eccessivamente ridotto di sangue ritorna al cuore dopo che ci si alza da una posizione sdraiata.

Il sintomo principale è lo svenimento o il senso di vertigine accompagnato anche da un rapido aumento del battito cardiaco di oltre 30 battiti al minuto, o una frequenza cardiaca che supera 120 battiti al minuto. Lo svenimento o la sensazione di testa vuota sono alleviati ritornando in posizione supina. Chiunque a qualsiasi età può sviluppare POTS, anche se il disturbo si manifesta maggiormente in giovani donne nel periodo mestruale.

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Il Comitato di valutazione del rischio per la farmacovigilanza (PRAC) dell'EMA ha così concluso: "Le evidenze disponibili non supportano il nesso di causalità con la somministrazione di vaccini HPV. Le segnalazioni di Sindrome da dolore regionale complesso (CRPS) e di Sindrome da tachicardia posturale ortostatica (POTS), dopo la vaccinazione anti HPV, sono coerenti con i casi attesi in questa fascia di età. Pertanto non vi è alcun motivo per modificare le modalità di utilizzo dei vaccini o modificare le attuali informazioni sul prodotto".

La raccomandazione del PRAC è un passo fondamentale nella valutazione formale regolatoria e scientifica delle informazioni disponibili sulla sicurezza dei vaccini relativamente a CRPS e POTS.

La raccomandazione del PRAC sarà riesaminata dal Comitato per i Medicinali per uso umano (CHMP) e la procedura si concluderà una volta che la Commissione Europea (CE) emetterà il suo parere definitivo.

La scoperta che il Papillomavirus (HPV) è l’agente eziologico del carcinoma della cervice uterina è di Harald zur Hausen. Il ricercatore, Nobel per la Medicina nel 2008, ha dimostrato che l’HPV può trovarsi sul collo uterino allo stato latente e che la sua presenza può essere riconosciuta tramite l’HPV-DNA test.

I suoi studi hanno permesso di capire il modo con cui l’HPV scatena il tumore consentendo di mettere a punto due vaccini: CERVARIX per i ceppi 16/18 e GARDASIL per i ceppi 6/11/16/18. Di recente la Commissione Europea ha approvato la commercializzazione di GARDASIL 9valente   per la protezione di femmine e maschi contro le malattie genitali e i cancri causati da 9 tipi di papillomavirus umano (6, 11, 16, 18, 31, 33, 45, 52, 58).

Questo vaccino è un significativo passo in avanti per la Salute Pubblica. Vaccinare ragazzi e ragazze per le infezioni da HPV permette di prevenire non solo il 90% dei tumori del collo dell'utero, ma anche attuare programmi di vaccinazione efficaci per prevenire altri tipi di malattie HPV correlate, come il cancro anale, della vulva e della vagina e molti tumori del cavo orale per i quali non esiste uno screening sistematico.

Le patologie HPV correlate sono molto comuni. Poiché l’HPV è un virus a prevalente trasmissione sessuale, fino a quando i programmi vaccinali non otterranno coperture prossime al 100% e non saranno estesi anche nel maschio non sarà possibile realizzare una adeguata Prevenzione Primaria di molte patologie genitali e tumorali HPV correlate. Analogamente a quanto osservato per altre infezioni, la circolazione del virus in tutti i soggetti non vaccinati, donne e soprattutto maschi ”portatori sani” comporta una persistenza del rischio di infezione per la popolazione sana. La difficoltà è in parte dovuta alla sottovalutazione del partner maschile quale serbatoio e veicolo di trasmissione della malattia stessa.

La nuova strategia vaccinale contro le patologie HPV correlate guarda con grande attenzione al maschio. Stati Uniti, Australia e Canada già dal 2011 hanno avviato la vaccinazione universale. In Europa hanno seguito l'esempio solo l'Austria e la Danimarca e in Italia solo otto Regioni raccomandano nel loro calendario la vaccinazione anti HPV anche al maschio. Sarebbe auspicabile che questa protezione venga offerta quanto prima da parte di tutte le Regioni italiane in modo uniforme sul territorio nazionale, affinché si possano proteggere maschi e femmine da tutte le patologie HPV correlate oggi prevenibili attraverso la vaccinazione. L'esperienza della Regione Puglia ha dimostrato una buona adesione da parte di entrambi i sessi e grande interesse da parte della popolazione.

Possiamo quindi sperare che a breve anche in Italia il Piano Nazionale Vaccini includa la vaccinazione anti HPV universale con il vaccino 9valente.

“Contenuto a carattere medico o sanitario proveniente da una esperienza personale dell’utente”

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