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Educare alla dialisi, come incentivare l’aderenza alla terapia

Nefrologia Redazione DottNet | 19/05/2017 13:02

La scelta consapevole di un’opzione terapeutica influisce positivamente sul decorso clinico di pazienti che necessitano della dialisi.

La definizione dell’inizio della terapia dialitica ed un’attenta organizzazione delle cure rappresentano un grande beneficio per il decorso clinico dei pazienti. C’è ancora un numero significativo di pazienti che a causa del deterioramento imprevedibile della funzione renale, di una diagnosi ritardata o per altri fattori clinici e non, cominciano la dialisi in modo non pianificato (pazienti UPS). Questo problema sembra essere globale e riguarda circa il 24-49% dei pazienti. In accordo con i dati dell’United States Renal Data System (USRDS), circa il 60% dei pazienti che  ha sviluppato una malattia renale all’ultimo stadio non aveva seguito la terapia dialitica secondo un piano precedentemente stabilito.

I pazienti UPS evidenziano problemi clinici maggiori rispetto a pazienti con una terapia pianificata, come l’incremento di morbilità e mortalità. Spesso a questi pazienti non viene preventivamente richiesto di scegliere il tipo di dialisi a cui sottoporsi, pertanto di default sono sottoposti ad emodialisi in ospedale piuttosto che ad una terapia fruibile a casa propria. tale scelta potrebbe tradursi in una riduzione dell'aderenza alla terapia da parte del paziente.

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Lo studio esamina la fattibilità e l’impatto di un programma educazionale per i pazienti (UPS-EP) introdotto per facilitare il percorso di cura del paziente UPS e promuovere una scelta consapevole della terapia dialitica migliore. Tale analisi osservazionale prospettica ha coinvolto 26 centri di sei nazioni europee (Austria, Germania, Danimarca, Francia, Regno Unito e Svezia) includendo 270 pazienti UPS che avevano avuto manifestazioni acute o richiedevano con urgenza la dialisi. Sono stati analizzati gli effetti dell’USP-EP sulla scelta del tipo di terapia dialitica e lo sviluppo clinico nei 12 mesi di follow-up.

Su 270 pazienti che non avevano pianificato l’inizio della dialisi, 214 potevano ricevere USP-EP e 203 l’hanno completato, a differenza di  56 pazienti che non hanno potuto riceverla per l’età avanzata e a causa di un alto indice di comorbidità (Charlson comorbidity index, CCI). Considerando i 177 pazienti che hanno scelto il tipo di dialisi dopo UPS-EP, il 58% ha scelto quella peritoneale (PD) e il 42% l’emodialisi (HD). I pazienti che hanno scelto la PD hanno mostrato: un’elevata CCI, un’alta prevalenza di insufficienza miocardica congestizia e infarto del miocardio, e risultano essere presumibilmente pazienti ospedalizzati o indirizzati a partire da cure primarie.

Ad ogni modo, la sopravvivenza in pazienti che scelgono e/o ricevono la PD è simile a quella legata alla terapia HD, nonostante gli svantaggi legati all’età e alla comorbidità.

Lo studio della fattibilità e l’efficacia dell’implementazione dell’UPS-EP mostra che i pazienti UPS che completano questo programma, più facilmente scelgono la modalità PD di dialisi.

Ciò suggerisce che una corretta informazione premia la scelta di terapie dialitiche home-based e ciò potrebbe portare a un migliore decorso clinico e all’ottimizzazione dell’uso di sistemi di cura anche se sono necessari ulteriori studi di conferma.

Fonte:

Anna Machowska et al. Offering Patients Therapy Options in Unplanned Start (OPTiONS): Implementation of an educational program is feasible and effective. BMC Nephrology; 2017; 18:18

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