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Consiglio di Stato, sì al frazionamento di Avastin in farmacia

Oculistica Redazione DottNet | 16/01/2017 19:15

Piovella (SOI), una sentenza che rimette le cose al posto giusto

Con sentenza definitiva (n.24 del 2017, pubblicata il 9 gennaio) il Consiglio di Stato ha stabilito che non solo quelle ospedaliere, ma tutte le farmacie, pubbliche e private dotate delle necessarie attrezzature possono frazionare i farmaci biologici anti-VEGF, quelli utilizzati per la cura della maculopatia, malattia oftalmologica che colpisce una persona su tre dopo i 75 anni.


    La sentenza mette fine a una diatriba durata qualche anno, dopo che l'uscita del nuovo e più costoso farmaco Lucentis (ranibizumab - Novartis) già dosato per iniezioni intravitreali, aveva comportato, per decisione dell'AIFA, l'utilizzo del meno costoso Avastin (bevacizumab - Roche) solo in ambiente ospedaliero, le cui farmacie soltanto erano autorizzate al frazionamento del farmaco nelle dosi adatte all'iniezione, in quanto garantivano maggiori standard di qualità e sterilità. Cosa che nell'ottobre 2015 fece dire a Matteo Piovella, Presidente di Soi, e promotore del ricorso al Tar (e poi al Consiglio di Stato), che in questo modo "solo l'1% dei medici oculisti" erano messi nella condizione di prescrivere Avastin che essendo molto meno costoso, avrebbe consentito di utilizzare meglio le risorse disponibili e garantito la cura a molti pazienti che così rischiavano di perdere la vista perché per mancanza di fondi non riuscivano ad essere curati.

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    "Finalmente una sentenza che rimette le cose al posto giusto", commenta oggi Piovella, che spiega come i giudici abbiano rilevato che "il discrimine può fondarsi sulle attrezzature di cui sono dotate le farmacie pubbliche e private, ma non sulla loro natura pubblica o privata, in quanto essa non implica di per sé la maggiore qualificazione professionale e la maggiore sicurezza nel compimento dell'attività tecnico professionale, che deve necessariamente rispondere ai medesimi standard di qualità".     "A breve - conclude Piovella - ci sarà un nuovo incontro con il nuovo Direttore dell'Aifa per porre fine a tutta la questione, attraverso l'adozione delle indicazioni che sono state messe a punto al Ministero della Salute il 5 dicembre 2016".

fonte: ansa

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