Secondo Saitta 800 milioni non bastano. Le norme in vigore dopo pubblicazione sulla GU
Poche risorse con vaccinazioni e Lea in crisi di liquidità. A pochi giorni dalla firma del premier Paolo Gentiloni al decreto sui nuovi Lea, al quale è collegato il nuovo Piano nazionale vaccini 2016-18, le Regioni prendono posizione ed avvertono che resta, al momento, un''incognita fondi' per garantire nuove prestazioni sanitarie e vaccinazioni. Per i Lea si attende ora solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta la quale le nuove prestazioni e terapie garantite dal Servizio sanitario nazionale saranno in vigore.
Per il Piano vaccini, invece, l'ultimo via libera perchè diventi operativo deve giungere dalla Conferenza Stato-Regioni prevista per il 19 gennaio. Al momento, però, nonostante le attese, il Piano non è ancora inserito tra i temi all'ordine del giorno della seduta del 19, anche se potrebbe comunque essere discusso fuori sacco o introdotto all'ultimo momento. A destare la preoccupazione delle Regioni sono, dunque, le risorse sul tavolo, ritenute insufficienti: il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2016-2018, allegato ai Lea, è finanziato con 100 milioni di euro per il 2017, 127 milioni per il 2018 e 186 milioni per il 2019. I nuovi Lea - ovvero le prestazioni sanitarie garantite dal Servizio sanitario nazionale gratuitamente o con il pagamento di un ticket - sono finanziati complessivamente con 800 milioni. "Non nascondiamo il fatto che secondo le nostre stime le risorse previste a livello nazionale per le Regioni, 800 milioni di euro, non siano sufficienti per far partire i nuovi Le", ha affermato in Consiglio regionale a Torino l'assessore alla Sanità del Piemonte, Antonio Saitta (nella foto), anche coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.
Tuttavia, ha sottolineato, "abbiamo dato il nostro assenso a partire per evitare ritardi a condizione che nella commissione nazionale Lea si faccia una verifica dei costi e si proceda, se necessario, con un aumento delle risorse". Anche Luca Coletto, assessore alla Sanità in Veneto ed ex coordinatore della Commissione Salute della Conferenza, ha evidenziato la criticità del 'nodo risorse: "Nel corso della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni solleciterò il riparto del Fondo - ha spiegato - la proposta dal ministero non è ancora arrivata alle Regioni ma per poter programmare bisogna conoscere la disponibilità finanziaria: solo così si riesce a programmare con successo"
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