Canali Minisiti ECM

Epatite C: Melazzini (Aifa), in 3anni tratteremo tutti pazienti

Farmaci Redazione DottNet | 20/02/2017 18:10

Al via le trattative con le aziende: chiediamo il prezzo etico dei farmaci oppure la licenza obbligatoria

Un prezzo per i nuovi farmaci contro l'epatite C che sia "etico", ovvero congruo per i malati, oppure si potrebbe arrivare alla soluzione della "produzione in proprio" da parte dello Stato di tali medicinali con costi abbattuti. Ciò con un obiettivo prioritario: trattare tutti i pazienti colpiti dalla malattia, che in Italia sono circa 300.000. E' su queste premesse, rilanciate oggi dal direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Mario Melazzini e dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che partirà, domani, l'atteso confronto tra l'Aifa e le aziende produttrici dei 'super farmaci' anti-epatite, nuovi antivirali di seconda generazione in grado di portare, nella maggior parte dei casi, alla guarigione completa entro 3-6 mesi.


    Netta la posizione espressa da Melazzini: "Nel caso dei pazienti con epatite C trovo ingiusto dal punto di vista etico e morale il comportamento di queste multinazionali, che non contribuiscono a rispondere al bisogno di salute che è un diritto fondamentale". L'Aifa, ha spiegato, "sta mettendo dei paletti nella negoziazione dei farmaci anti HCV e la Commissione Tecnico Scientifica ha aggiornato i criteri di arruolamento dei pazienti. Il fondo per i farmaci innovativi da 500 milioni l'anno per tre anni, ottenuto grazie al grande lavoro del ministro Lorenzin e del Governo, ci ha permesso di elaborare un piano di eradicazione triennale del virus dell'epatite C per tutti i pazienti. Le nostre proiezioni, con una prevalenza della patologia stimata all'1%, ci consentono di programmare il trattamento di 80.000 pazienti all'anno per tre anni, per un totale di 240.000". Per questo, avverte Melazzini, "l'obiettivo di Aifa è quello di arrivare a un prezzo etico; vogliamo arrivare a un felice esito della negoziazione, ma se non dovesse essere così, siamo disponibili anche, in extrema ratio, a chiedere la licenza obbligatoria, con cui lo stato produrrebbe i farmaci anti epatite C senza brevetto e a prezzo più contenuto".

pubblicità


    Sarebbe una "risposta molto forte ma noi - ha detto - perseguiamo gli interessi dei cittadini". Intanto, in base ai dati dei Registri Aifa aggiornati al 13 febbraio, i trattamenti avviati sono stati 67.638. Acquistabile in India a 600 euro, il costo del trattamento con i farmaci in grado di eradicare il virus, per il Sistema Sanitario Nazionale italiano si è abbattuto, negli ultimi mesi, da 70mila a 13mila euro. Tuttavia, per Melazzini sono ancora "troppi, e noi non lo vogliamo". Proprio domani iniziano le trattative per il rinnovo delle forniture del 'super farmaco' Sofosbuvir, ma nonostante dal 2015 siano disponibili nuove cure risolutive il virus dell'epatite C è ancora diffuso: nel nostro paese ogni anno sono circa 1.200 i nuovi casi di contagio diagnosticati e circa 10mila le persone che muoiono a causa di questa patologia e delle sue complicanze (come cirrosi e tumore del fegato).


    "Il nostro obiettivo è arrivare ad un prezzo congruo per i farmaci - ha avvertito Lorenzin -. Questa è una fase di contrattazione in cui è l'Aifa che contratta, ma è evidente che la nostra indicazione ormai da mesi è quella di un prezzo congruo rispetto al numero di pazienti che ci sono in Italia". "Abbiamo un fondo ad hoc per questi farmaci e il nostro obiettivo è l'eradicazione della malattia. E' evidente che la trattativa - ha concluso il ministro - deve essere congrua e adeguata all'etica. Vogliamo trattare i nostri pazienti rendendo però il sistema sostenibile".

Commenti

I Correlati

Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo

Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta

La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide

Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze

Ti potrebbero interessare

Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo

Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta

La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide

Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze

Ultime News

Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un

"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"

Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"

Il punteggio medio (in una scala da 0 a 10) per i medici è passato da 7,3 nel 2021 a 6,9 nel 2023 e, analogamente, per il personale sanitario non medico da 7,2 a 6,8