Via libera alla terza parte della riforma socio sanitaria
Via libera a maggioranza dal Consiglio regionale della Lombardia alla terza parte della riforma sociosanitaria. Il pdl (relatore Angelo Capelli, Lombardia popolare) ha ricevuto in Aula i 45 sì della maggioranza e i 30 no delle opposizioni. I temi trattati nel testo sono la prevenzione, le farmacie, la cura del diabete e i trapianti di organi. Riguardo le politiche di prevenzione, il provvedimento prevede che la Regione vi investa almeno il 5% del fondo sanitario regionale: oggi ne versa quasi il 4%, con aumento di risorse annue che sarà quindi pari a quasi 2 milioni di euro.
Alle farmacie viene invece assegnato un nuovo ruolo: potranno infatti non solo distribuire farmaci ma anche eseguire analisi di telemedicina, monitoraggio e screening, diventando così 'farmacie di servizio'. Per le cure per il diabete, il testo tra le altre cose si sofferma su quelle da dedicare ai bambini affetti da questa patologia, incentivando soprattutto l'introduzione dell'innovazione tecnologica in campo pediatrico. Il provvedimento votato oggi prevede, inoltre, l'istituzione di un Coordinamento Regionale Trapianti, che faccia da raccordo tecnico tra tutte le componenti del Sistema Regionale dei Trapianti.
"Oggi - ha dichiarato il relatore Capelli (Lombardia Popolare) - completiamo un altro pezzo significativo della riforma, in coerenza coi principi della centralità del cittadino, della sussidiarietà orizzontale e del federalismo istituzionale. Abbiamo dimostrato che tra persone di partiti diversi è possibile lavorare insieme, rispettosamente, anche partendo da posizione diverse". "Nella logica di una gestione integrata del bisogno socio-sanitario - ha detto il presidente della commissione Sanità, Fabio Rolfi (Lega)-, intendiamo rendere più sostenibile e appropriata l'azione di cura facilitando il rapporto tra utente e aziende: è con questo obiettivo che vengono introdotte ad esempio le farmacie di servizio, e vengono maggiormente coinvolte e responsabilizzate le scuole per facilitare l'inclusione sociale dei bambini diabetici".
"Il nostro voto al provvedimento nel suo complesso è stato contrario - ha dichiarato Sara Valmaggi (Pd), vicepresidente del Consiglio regionale - perché il metodo 'a spezzatino' con cui si è proceduto si è dimostrato inefficace, come del resto avevamo detto da subito. Discrasia temporale e ritardo organizzativo sulla ripartizione delle funzioni tra Ats e Asst hanno portato problemi pratici e conseguenti disservizi sull'utenza, tra l'altro nell'ambito dell'erogazione di servizi di prevenzione importanti come le vaccinazioni".
Anche il M5S ha motivato il suo voto contrario "innanzitutto per il modo frammentario in cui è stata trattata questa materia". "La parte sulla prevenzione, inoltre - ha detto la consigliera Paola Macchi - avrebbe potuto essere più coraggiosa, anche per esempio nella partita che riguarda l'inquinamento dell'aria". La consigliera 5 Stelle ha anche sottolineato che la delibera che riguarda gestione della cronicità è stata "emessa prima che vengano approvate le regole di legge".
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