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Come funziona la tutela della salute per gli stranieri in Italia

Sanità pubblica Redazione DottNet | 24/02/2017 12:51

Assistenza prevista per tutti gli status giuridici

Quello alla salute è un diritto che trova il suo fondamento nell'articolo 32 della Costituzione italiana e nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, anche per le persone straniere che si trovano in Italia. La normativa ordinaria, insieme alle sentenze della Corte di Cassazione, garantisce l'accesso alle cure nel sistema sanitario italiano, gratuite per chi è indigente, con alcune specificità a seconda dello "status" giuridico di chi ha necessità mediche.

Va premesso che nel caso in cui lo straniero non parli l'italiano è necessario l'intervento di un mediatore culturale. Per gli stranieri che si trovano regolarmente in Italia, compresi rifugiati, richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale, è obbligatoria l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale. Stesso discorso vale per i minori stranieri e le donne in stato di gravidanza fino a un massimo di 6 mesi dalla nascita del figlio. Per quanto riguarda gli stranieri che si trovano irregolarmente in Italia la normativa spiega che l'assenza di un permesso di soggiorno non preclude l'accesso a cure urgenti ed essenziali nei presidi pubblici di ogni Azienda sanitaria locale (Asl).

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Inoltre vengono garantiti la tutela della gravidanza e l'accesso ai consultori familiari, la tutela della salute dei minori, le vaccinazioni e le cure per malattie infettive. Agli stranieri irregolari in Italia viene assegnato un codice regionale individuale di accesso STP (Straniero temporaneamente presente) anche in caso di assenza di documenti di identità, e ha validità semestrale ed è rinnovabile. Chi ha tale codice è esente dai pagamenti delle prestazioni sanitarie urgenti, delle visite mediche in strutture pubbliche, delle vaccinazioni obbligatorie, delle prestazioni a tutela dell'infanzia e della cura di malattie croniche o invalidanti.

L'accesso alle strutture sanitarie per lo straniero irregolare non comporta alcun tipo di segnalazione alle autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio dal referto medico. Secondo quanto riferisce il ministero della Salute, il divieto di segnalazione prevale sul reato di soggiorno illegale.

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