Canali Minisiti ECM

Circa ottomila le malattie rare: l'80% di origine genetica

Medicina Interna Redazione DottNet | 16/05/2017 15:23

Dottnet ha seguito l'evento con una serie di dirette curate dallo staff di inviati sul posto

Sono fino a ottomila le malattie rare secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, il 30% delle quali 'senza nome', chi ne è affetto è alla ricerca di una diagnosi. Sono oltre 670mila le persone colpite da malattie rare in Italia. A tutti questi pazienti del mondo è dedicata la giornata mondiale delle malattie rare (Dottnet ha seguito l'evento con una serie di dirette curate dallo staff di inviati sul posto, segui la diretta), che ricorre oggi con eventi in 70 città italiane, il più importante al Quirinale. Ci sarà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Come evidenzia Uniamo-Federazione italiana malattie rare Onlus, la parola chiave quest'anno è ricerca, grazie alla quale "le possibilità sono infinite". A questo tema è dedicata la campagna social 'conlaricercasipuò': si vuole sensibilizzare e coinvolgere i pazienti, chi fa assistenza e gli addetti ai lavori con un messaggio positivo e di speranza. I fondi per la ricerca sono in aumento, ma come spiega Uniamo non bisogna abbassare la guardia e tenere alta l'attenzione. Secondo i dati dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) relativi al 2015, come evidenzia il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, 1 'trial' clinico su 4 riguarda le malattie rare e anche sul fronte dei farmaci molto si muove. Sono 560 i farmaci in sviluppo nel mondo per le malattie rare, 2720 domande per la qualifica di farmaco orfano presentate all'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, 1825 delle quali hanno ottenuto proprio la designazione di farmaco orfano, mentre 129 sono le autorizzazioni all'immissione in commercio di farmaci.

pubblicità

Nuovo speranze potrebbero aprirsi anche con il nuovo regolamento europeo sulla sperimentazione clinica, che tutti i Paesi hanno tempo per attuare fino a ottobre 2018. Anche enti come l'Istituto Superiore di Sanità hanno scelto di investire nella ricerca. In particolare, come sottolinea Domenica Taruscio, direttrice del centro nazionale delle malattie rare dell'Istituto superiore della sanità (Iss), per le malattie senza diagnosi c'è il lavoro di network con specialisti di quattro continenti. A coordinarlo proprio l'Iss insieme al National Institute of Health, negli Stati Uniti. "Da soli sulle malattie rare non si ottiene nessun risultato. Insieme istituzioni, ricercatori, famiglie, strutture pubbliche e private possono affrontare il problema", dice Walter Ricciardi, presidente dell'Iss. Altro elemento chiave è la prevenzione. L'80% delle malattie rare ha origine genetica, mentre il 20% è dovuto ad altri fattori come quelli ambientali.

Come rileva Domenica Taruscio "investire sulla prevenzione, anche in considerazione del fatto che non tutte queste malattie hanno origine genetica è importante, la prevenzione primaria riguarda ad esempio l'assunzione di acido folico prima della gravidanza, mentre quella secondaria è rappresentata dallo screening neonatale". Paola Binetti, presidente dell'Intergruppo parlamentare sulle malattie rare punta l'attenzione sull'importanza di un nuovo piano sulle malattie rare, dopo quello scaduto nel 2016.

Commenti

I Correlati

Un libro bianco rivela le sfide delle pazienti e di chi le assiste

Ciancaleoni: “L’informazione non deve fermarsi di fronte a temi complessi, come i trial clinici e le tappe di sviluppo dei farmaci, ma mettere in circolo notizie di qualità”

Queste malattie possono essere raggruppate in tre categorie principali: quelle del segmento anteriore dell’occhio, quelle della retina e quelle che riguardano il nervo ottico e la parte posteriore dell’occhio

In Italia 2 milioni di persone convivono con una patologia rara

Ti potrebbero interessare

Gli oppioidi sviluppano 'tolleranza', ovvero subiscono una progressiva riduzione dell'efficacia col rischio di doverne aumentare progressivamente la dose

Andrea Pession: “Alcune diagnosi creano più problemi che vantaggi. Lavoreremo ancora di più in rete"

Crescenzi invita a ragionare sul futuro dell'umanità. Se oggi possiamo modificare il DNA la rivoluzione della biologia molecolare "ci ha dato la possibilità di attuare una speciale forma di terapia, detta genica"

Calvaruso: "L’Aisf da oltre 50 anni è impegnata nella ricerca, nella divulgazione scientifica e nella formazione dei giovani epatologi. Aumentare l’alfabetizzazione sanitaria e promuovere cambiamenti comportamentali ridurrebbe il carico di malattie d

Ultime News

Il professionista ha la possibilità di confrontare i dati in suo possesso con quelli acquisiti dall’Agenzia delle Entrate, visionando la propria dichiarazione precompilata, che sarà disponibile a partire dal prossimo 30 aprile

"Le farmacie rappresentano sempre più un punto di riferimento per la collettività e per il servizio sanitario nazionale costituendo spesso il presidio sanitario più prossimo per i cittadini"

Laiga: "Se si vuole dare un concreto aiuto alla maternità dopo la nascita, sarebbe più sensato investire tali soldi per rimediare ai gravi tagli al personale sanitario degli ultimi anni"

L’infezione prolungata ha portato all’emergere di una nuova variante immuno-evasiva a causa dell’ampia evoluzione all’interno dell’ospite. Il paziente è poi deceduto