Canali Minisiti ECM

Epatite C: Marazziti, no alla negoziazione europea dei prezzi farmaci

Infettivologia Redazione DottNet | 27/02/2017 13:51

In Italia oltre un milione d'infetti, ma la maggior parte non sa di esserlo

"Una negoziazione europea sui prezzi dei farmaci anti epatite C è controproducente per l'Italia.    Poterebbe portare a rivedere in rialzo i prezzi a cui li acquistiamo". Così Mario Marazziti, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, intervenuto oggi al convegno AHEAD - Achieving HEalth through Anti-infective Defense. L'evento, in corso a Roma, fa il punto sul tema delle infezioni, da quelle ospedaliere alle polmoniti, fino appunto all'epatite C (HCV), epidemia che colpisce 180 milioni di persone al mondo.


    L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato l'obiettivo di eliminare le epatiti entro il 2030. Per realizzarlo è necessario ampliare l'accesso agli antivirali di nuova generazione, alcuni dal prezzo però molto alto e contrattato dalle aziende farmaceutiche con i singoli Stati. "Si parla molto - spiega Marazziti - dell'ipotesi di negoziare a livello europeo i prezzi, per evitare le grandi difformità esistenti, ma non gioverebbe all'Italia. Ha senso invece la contrattazione per Paesi cluster, ovvero che raggruppi Stati con un numero simile di pazienti interessati da una determinata malattia". L'epatite C, sottolinea Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato MSD Italia, una delle aziende impegnate nella produzione dei nuovi antivirali, è "un'emergenza sanitaria, per la quale in pochi anni sono stati fatti passi da gigante. Finalmente la guarigione è possibile, con farmaci che permettono di eradicare il virus in sole 12 settimane".

pubblicità

In Italia, prosegue, "abbiamo un piano di eradicazione dell'HCV straordinario, che ci pone tra i Paesi più lungimiranti. Per realizzarlo dobbiamo però concordare una strategia che offra cure a tutti e non solo a categorie selezionate. Ma anche e sopratutto agire sul sommerso". A fronte di 300mila italiani con epatite C diagnosticata, infatti, le stime parlano di un milione di infetti, ovvero la maggior parte non sa di esserlo. Numeri che ci rendono Paese europeo a maggiore prevalenza.

Commenti

I Correlati

Calvaruso: "L’Aisf da oltre 50 anni è impegnata nella ricerca, nella divulgazione scientifica e nella formazione dei giovani epatologi. Aumentare l’alfabetizzazione sanitaria e promuovere cambiamenti comportamentali ridurrebbe il carico di malattie d

Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo

Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta

La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide

Ti potrebbero interessare

Il timore è che il virus si adatti e avvii il contagio interumano

"Tenere alti livelli di biosicurezza anche dopo la vaccinazione"

Il pericoloso patogeno scatena un'infezione potenzialmente mortale

Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, "se non arriveremo a una vera e propria endemia, potremo sicuramente avere focolai molto più consistenti rispetto al passato"

Ultime News

La medicina oculistica offre soluzioni sempre più raffinate: cristallini che, oltre a eliminare “l’appannamento” ridanno una vista normale, terapie efficaci per le patologie della terza età

Il 30–35% dei ragazzi di età inferiore ai 14 anni sia miope, in pratica uno su tre

Dall’analisi della retina l’AI può già individuare, come un esperto specialista, glaucoma, retinopatia diabetica, degenerazione maculare, retinopatia del prematuro

Il timore è che il virus si adatti e avvii il contagio interumano