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Ripristinare l’attività dei neutrofili per contrastare le candidosi

Ginecologia Medical Information Dottnet | 23/03/2017 09:58

L’eparan solfato è responsabile della disfunzione dei neutrofili vaginali riscontrata nel corso di una vulvovaginite da candida.

La candidosi vulvovaginale (VVC) è un’infezione provocata da funghi opportunistici, principalmente dalla Candida albicans. VVC affligge il 75% delle donne in età fertile, almeno una volta nella vita, e una percentuale del 5-10 % di donne soffre di VVC ricorrenti (RVVC), rappresentati da 3 o più episodi all’anno. I sintomi di VVC e RVVC includono il bruciore ed il rossore della mucosa vulvare e vaginale accompagnati da perdite vaginali bianche.

Esistono diversi fattori che predispongono alla VVC acuta come: l’uso di contraccettivi orali a base di elevate quantità di estrogeni, una terapia di sostituzione ormonale, l’uso frequente di antibiotici e un diabete mellito non controllato. Molti casi di RVVC si presentano comunque come episodi idiopatici non legati a fattori predisponenti. Nonostante la terapia antifungina sia efficace nel contrastare l’agente patogeno e  nel ridurre i sintomi, le recidive sono molto comuni e richiedono dei regimi di mantenimento con antimicotici.

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Nel corso dell’infezione da VVC si attiva il processo infiammatorio acuto attraverso il richiamo dei neutrofili polimorfonucleati (PMN) ma, nonostante l’attivazione del sistema immunitario, non si ha una completa eliminazione della Candida.

Lo scopo dello studio è di scoprire il meccanismo alla base della disfunzione dei PMN vaginali. Il disegno sperimentale ha previsto dei saggi di migrazione dei PMN, analisi dei mediatori proinfiammatori e del danno tissutale in topi suscettibili o resistenti alla VVC cronica e, inoltre, studio dei ceppi di Candida albicans in condizioni di pre-induzione della migrazione di PMN (topi CVVC-S) o di deplezione di PMN (topi CVVC-R). É stata inoltre valutata l’eliminazione del patogeno da parte di PMN vaginali o peritoneali in vitro utilizzando differenti mezzi di coltura.

 I risultati hanno mostrato che, nonostante la significativa migrazione di PMN e gli alti livelli di mediatori proinfiammatori, i topi CVVC-S non riescono a ridurre il carico fungino vaginale. Al contrario i topi CVVC-R presentano più bassi livelli dell’agente patogeno. Per quanto riguarda le indagini in vitro, è emerso che i PMN peritoneali e vaginali derivanti dai topi CVVC-R mostrano un’elevata attività di killing rispetto ai PMN raccolti da topi CVVC-S. Da ciò si può dedurre che i PMN presenti nel corso dell’infezione da Candida albicans probabilmente non sono attivi contro il patogeno.

Junko Yano et al. hanno scoperto che l’eparan solfato (HS) potrebbe essere responsabile della ridotta attività dei PMN. HS è un membro della famiglia dei glicosaminoglicani, polisaccaridi ubiquitariamente espressi sulla superficie cellulare e nella matrice extracellulare di diversi tessuti. É noto da tempo il suo coinvolgimento in diversi processi biologici come la cicatrizzazione di una ferita, l’angiogenesi, l’ infiammazione e nel legame a componenti microbici, anche se non è mai stata riportata un’interazione diretta con agenti fungini.

Lo studio sottolinea l’importanza di determinare il meccanismo associato alla perdita di attività antifunginea dei neutrofili vaginali suggerendo l’esistenza di un legame tra l’eparan solfato e la disfunzione di PMN in topi CVVC-S.

 L’idea è che l’HS si comporta come un ligando competitivo del recettore Mac-1, necessario per il riconoscimento del fungo e la sua eliminazione mediata dai neutrofili. La funzione inibitoria di HS, confermata mediante diversi approcci sperimentali, fornisce per la prima volta una spiegazione della perdita di attività della reattività immunitaria antifunginea nel corso di una candidosi vaginale. Questo dato aiuterà il disegno e lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per combattere le candidosi vaginali sintomatiche migliorando la qualità della vita di chi ne è affetto.

Fonte:

Junko Yano et al. Vaginal Heparan Sulfate Linked to Neutrophil Dysfunction in the Acute Inflammatory Response Associated with Experimental Vulvovaginal Candidiasis. mBio 2017; 8:e00211-17.

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