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Brexit, timore per i medici italiani: è tutto più difficile

Professione Redazione DottNet | 29/03/2017 19:27

Parla una medico ricercatrice: la nuova meta è la Spagna

Nell'East London, un tempo tutto proiettato verso le nuove tendenze della moda e le avveniristiche 'start-up', non c'è più l'ottimismo di qualche anno fa. Il treno della Brexit è partito per una destinazione ignota e tanti italiani che hanno scelto Londra per viverci e lavorarci non sanno se restare a bordo o comprare un biglietto per qualche altro Paese. Non si parla d'altro all'incontro dell'Italian Chinese Business Club, un'associazione che dopo il referendum sul divorzio dall'Ue ha sempre più iscritti, imprenditori e top manager pronti a fare le valigie e dire addio alla City, pensando ad esempio di rifarsi una vita e una carriera all'ombra dei grattacieli di Hong Kong.

"Nel lungo termine ho serie perplessità sulla mia carriera qui, c'è il rischio che non possa continuare. Rispetto ai nostri predecessori la carriera accademica sarà più difficile, tanto più se dovremo fare i visti", dice sconsolata Maria Antonietta, medico e ricercatrice. Tanti non aspettano altro che arrivi un'occasione, un nuovo 'treno' che li porti via. "Molti miei amici se ne sono già andati, per esempio in Spagna - dice Lisa, che ha lavorato nella City - anche perché qui è diventato difficile fare tutto, a partire dall'avere una casa e permettersi un mutuo".

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"Non c'è dubbio, sempre più imprenditori italiani si rivolgono a noi per chiederci un'alternativa a Londra per i loro investimenti dopo la Brexit", spiega Fulvio Calogiuri, a capo della società di consulenza Sentio e fra gli organizzatori del club. "Le richieste alla nostra azienda sono raddoppiate dal referendum sulla Brexit e tanti sono interessati ad andare in Oriente, in particolare Hong Kong, che ha meno ostacoli burocratici, per poi da lì accedere al vasto mercato cinese". Non si può ancora parlare del tanto temuto 'esodo' di professionisti e società verso altri Stati ma di sicuro tanti si stanno guardando intorno e fra le possibili mete ci sono anche le più vicine Francoforte e Dublino.

"Ci penso spesso ad andarmene anche se a questo Paese ho dato i miei anni migliori", dice Massimo, un broker che dopo 12 anni a Londra, tra studio e lavoro, non immaginava di dover valutare le alternative ad una vita che gli calzava perfettamente. "C'è molta insicurezza, a partire da quale sarà il nostro status di cittadini Ue, anche se la premier Theresa May ha promesso di difendere i nostri diritti". Tira insomma una brutta aria fra gli italiani, in particolare i 30-40enni, e anche fra il pubblico che ha seguito la presentazione dell'ultimo libro di Luciana Littizzetto in un noto locale del centro, non lontano dal Campus London dedicato alle nascenti aziende di internet e agli incontri dei 'cervelli' di tutto il continente, i sorrisi sono spezzati dalle inquietudini.

fonte: ansa

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