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Conti a posto nel Lazio, fine del commissariamento

Sanità pubblica Redazione DottNet | 29/03/2017 19:38

Zingaretti: bilancio in attivo, non è mai successo. A giorni anche il decreto taglia-attese

Nei libri contabili, per anni disastrati, della sanità della Regione Lazio è comparso "per la prima volta nella storia" un segno 'più': 137 milioni di margine operativo, cioè la differenza ricavi-costi, a fronte di un disavanzo a 164 milioni "per il secondo anno sotto la quota del 5%", e con un quantificabile "miglioramento dell'offerta sanitaria".

E' la fotografia dei bilanci del sistema sanitario presentata dal governatore Nicola Zingaretti, che oggi più che mai 'vede' l'uscita da una gabbia decennale: "Abbiamo risolto tutti i dati negativi che portarono al commissariamento - ha detto - Ora il Lazio è in ordine: apriamo il confronto con il governo per calendarizzare anche questo passo". Forse, ma su questo Zingaretti rimane prudente, già l'estate prossima. Certo è che il clima con i ministeri vigilanti non sembra per niente ostile. Per illustrare lo stato dei conti, insieme con il sub-commissario Giovanni Bissoni e il capo della cabina di regia Alessio D'Amato, è stata scelta non casualmente la sede del Ministero dell'Economia. E

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Ed è stato proprio il Mef, ha annunciato il capo di gabinetto Roberto Garofoli, a sbloccare "327 milioni di risorse premiali che la Regione potrà usare per pagare i fornitori". Un metodo di lavoro in tandem che via XX Settembre giudica produttivo: sarà applicato infatti anche per venire a capo dei guai economici delle singole aziende ospedaliere più in difficoltà. "Una bella pagella - la sintesi del presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori - ora ci sarà lo scatto decisivo". Non sono del resto gli unici soldi messi in mano alla Regione. "La novità di queste ore - ha spiegato ancora il governatore - è che sono stati sbloccati altri 109 milioni, per un totale di 373, per l'edilizia sanitaria".

I conti in ordine, secondo il governatore, permetteranno infine di procedere a "oltre 3000 assunzioni" nel biennio, un aspetto su cui, ha rassicurato Bissoni, "non siamo a un punto fermo: il 4 aprile ci sarà una riunione con il ministero della Salute e ci attendiamo la possibilità di ampliare i numeri". Toni però ritenuti inopportunamente trionfalistici dalle opposizioni: "Nel 2007 la sanità stava in rosso per 2 miliardi, da due anni governava Marrazzo ma non l'ha detto - ha attaccato Francesco Storace, leader del Mns - la Regione è desertificata. E' il mago Silvan". Per Giancarlo Righini (FdI) e Pietro Sbardella (Misto) è un annuncio dal sapore elettorale (è anche l'opinione di Daniele Sabatini di Ci), perché a oggi si arriva "a saldo di una legislatura terrificante, lacrime e sangue ma si è speso di più e peggio". Silvia Blasi (M5s) parla senza mezzi termini di "maquillage contabile".

Secondo Antonello Aurigemma (FI), poi, il disavanzo è stato coperto grazie "ai 400 milioni dell'adeguamento demografico. Gli unici primati sono quelli delle liste d'attesa". Un tema che Zingaretti si è detto però sul punto di affrontare: "La prossima settimana - ha spiegato - presenteremo un decreto con milioni di investimenti". Alcuni ingredienti della ricetta taglia-attese dovrebbero essere l'allungamento dell'orario degli ambulatori fino a tardi e nei weekend e un intervento significativo sul personale.

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