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Oncologi, la prevenzione fa risparmiare 7,6 miliardi all'anno

Oncologia Redazione DottNet | 27/04/2017 11:48

In Italia 1000 nuove diagnosi di tumore ogni giorno. Ma aumenta la sopravvivenza, oltre 3 mln i pazienti vivi dopo un cancro

Se la spesa in prevenzione contro i tumori raggiungesse il livello del 5% previsto dai Livelli essenziali di assistenza (Lea), "l'incidenza della spesa sanitaria pubblica sul PIL scenderebbe dal 9,2% all'8,92%, con un risparmio di 7,6 miliardi di euro". La stima è dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), che sottolinea come tali risorse potrebbero essere utilizzate per migliorare l'accesso di tutti alle terapie innovative.     Oggi infatti, sottolinea il presidente Aiom Carmine Pinto alla presentazione del Rapporto 'Lo stato dell'oncologia in Italia 2017', "ad armi efficaci come la chemioterapia, la radioterapia e la chirurgia si sono aggiunte le terapie a bersaglio molecolare e l'immunoterapia, che permettono di migliorare la sopravvivenza garantendo una buona qualità di vita".

In Italia la sopravvivenza a 5 anni dei pazienti è progressivamente migliorata, grazie al successo dei programmi di screening, all'approccio multidisciplinare e alle terapie innovative, superando il 60% (55% nei maschi, 63% nelle femmine) e raggiungendo il 70% nelle neoplasie più frequenti. Ciò ha comportato un aumento dei cittadini che vivono dopo la diagnosi di tumore: sono più di 3 milioni, quasi il 5% della popolazione.     Uno scenario che pone il problema dei costi: nel 2015 la spesa per i farmaci anticancro è stata pari a 4 mld e 175 mln, con un incremento del 7,1% rispetto al 2014. L'aumento è stato inferiore rispetto al biennio precedente (+9,6%), quando queste uscite erano passate da 3 mld e 557 mln di euro (2013) a 3 mld e 899 mln (2014). Un passo in avanti importante, conclude l'Aiom, "è stato rappresentato lo scorso ottobre dall'istituzione per la prima volta da parte del Governo di un Fondo di 500 mln di euro destinato ai farmaci oncologici innovativi. Una decisione importante che richiede una modalità di accesso e gestione su base nazionale".

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Un euro investito in prevenzione, sottolineano gli oncologi, genera infatti un risparmio nelle cure mediche pari a 2,9 euro. "Nel nostro Paese sono stati registrati 365.800 nuovi casi di tumore - afferma Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM -. I nostri obiettivi vanno in quattro direzioni: diminuzione dell'incidenza e della mortalità per cancro, miglioramento della qualità di vita dei pazienti e istituzione delle reti oncologiche regionali che oggi sono completamente attive solo in Piemonte, Lombardia, Toscana, Umbria, Veneto e nella Provincia Autonoma di Trento. Le reti rappresentano il modello per garantire infatti in tutto il Paese l'accesso a diagnosi e cure appropriate, per razionalizzare risorse e per arginare il fenomeno preoccupante delle migrazioni sanitarie: ogni anno infatti quasi un milione di italiani colpiti dal cancro è costretto a cambiare Regione per curarsi". Per questo, spiega, "servono un programma ed una regia unitaria, elemento cardine del 'Patto contro il cancro' fra clinici e Istituzioni". Il cancro rappresenta la patologia cronica su cui le campagne di prevenzione mostrano i maggiori benefici ma, avverte Pinto, "serve più impegno in questa direzione".

Nel 2016, in Italia sono stati diagnosticati 365.800 nuovi casi di tumore, di cui 189.600 (54%) negli uomini e 176.200 (46%) nelle donne. Complessivamente, nel nostro Paese ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore. Sono i dati evidenziati dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) in occasione della presentazione del Rapporto 'Lo stato dell'oncologia in Italia 2017'. Questo i numeri del cancro in Italia al 2016:

- INCIDENZA: il tumore più frequente in Italia risulta quello del colon-retto con circa 52.000 nuove diagnosi stimate per il 2016 (29.500 uomini e 22.900 donne), seguito dal tumore della mammella con circa 50.000 nuovi casi; seguono il tumore del polmone con oltre 41.000 nuovi casi (27.800 uomini e 13.500 donne), della prostata con 35.000 nuove diagnosi e della vescica con circa 26.600 nuovi casi (21.400 tra gli uomini e 5.200 tra le donne). In generale in Italia, nel periodo 2006-2016, si conferma una diminuzione di incidenza per tutti i tumori nel sesso maschile (-2,5% per anno). 

- MORTALITA': i dati Istat indicano per il 2013 (ultimo anno disponibile) 176.217 decessi attribuibili a tumore, 1.134 in meno rispetto al 2012. Il tumore che ha fatto registrare nel 2013 il maggior numero di decessi in Italia è quello al polmone (33.483), seguito da colon-retto (18.756), mammella (12.072), pancreas (11.201), stomaco (9.595) e prostata (7.203). 

- SOPRAVVIVENZA: per tutti i tumori (esclusi quelli della cute) il 55% degli uomini e il 63% delle donne non moriranno a causa del tumore nei 5 anni successivi alla diagnosi. La sopravvivenza è migliorata. Oggi le due neoplasie più frequenti, il tumore della prostata e della mammella, presentano sopravvivenze a 5 anni che si avvicinano al 90%, con percentuali più elevate per i tumori diagnosticati in stadio precoce. La valutazione della sopravvivenza per un'ampia serie di tumori in Italia mostra come questa sia generalmente allineata con la media europea e per molti tipi di cancro sia anche superiore. Nel 2015, le persone vive in Italia dopo una diagnosi di tumore erano 3.036.741 (il 4,9% della popolazione), il 46% maschi e il 54% femmine. La proiezione al 2016 è di 3.136.709. I dati dell'Associazione Italiana dei Registri Tumori indicano un costante aumento del numero degli italiani che vivono dopo una diagnosi di tumore, circa il 3% l'anno.

Il 40% dei tumori è potenzialmente prevenibile. Queste le principali misure da adottare secondo l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom):

- NO AL FUMO: il 25-30% di tutti i tumori è correlato al consumo di tabacco. Ogni anno, nel mondo, tre milioni di persone perdono la vita per questa causa.

- MODERARE IL CONSUMO DI ALCOL: il consumo di bevande alcoliche aumenta il rischio di cancro del cavo orale, faringe, esofago e laringe. È inoltre fortemente correlato anche all'insorgenza di tumore del fegato, dell'intestino e della mammella nelle donne.

- SEGUIRE LA DIETA MEDITERRANEA: è dimostrato che il maggior apporto di frutta e verdura, specie se crude, ha un forte effetto protettivo sul rischio di numerose forme tumorali.    L'azione positiva è legata in particolare all'alto contenuto di fibre (che favorisce la maggior motilità intestinale, impedendo l'assorbimento di eventuali sostanze cancerogene) e all'elevata presenza di agenti antitumorali quali le vitamine antiossidanti.  

- CONTROLLARE IL PESO: l'obesità e l'elevata assunzione di grassi costituiscono importanti fattori di rischio da evitare.  

- PRATICARE ATTIVITÀ FISICA: lo sport riduce in modo notevole le possibilità di sviluppare un cancro. I sedentari hanno una probabilità del 20-40% superiore di ammalarsi. 

- NO ALLE LAMPADE SOLARI E ATTENZIONE AI NEI: le lampade sono considerate cancerogene al pari delle sigarette. Un'esposizione precoce incrementa del 75% il rischio di melanoma. La presenza di nèi è inoltre indice di una maggiore predisposizione alle neoplasie della pelle, vanno quindi controllati. 

- PROTEGGERSI DALLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI: il 20% dei tumori deriva da infezioni prevenibili. Alcune, come epatite o Hpv, possono venire trasmesse con i rapporti sessuali. Per proteggersi è bene utilizzare sempre il preservativo. 

- EVITARE L'USO DI SOSTANZE DOPANTI: gli steroidi anabolizzanti comportano un aumento del rischio di tumori. 

- PREVENZIONE E SCREENING: in Italia, il Servizio sanitario nazionale fornisce gratis accertamenti per la diagnosi precoce oncologica. In particolare per: tumore del seno (mammografia ogni 2 anni per le donne tra 50 e 69 anni); cancro del collo dell'utero (Pap-test ogni 3 anni per le donne tra 25 e 64 anni); tumore del colon-retto (per uomini e donne ricerca del sangue occulto nelle feci ogni 24 mesi tra 50 e 69 anni).

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