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Smic, EllaOne obbligatoria in farmacia. Indagine sulla ricetta

Farmaci Redazione DottNet | 24/05/2017 17:57

Lorenzin, sui contraccettivi di emergenza ho chiesto il monitoraggio

Inserire tra i farmaci di cui bisogna garantire obbligatoriamente la disponibilità in farmacia, anche una sezione, una categoria, dedicata alla contraccezione di emergenza. A chiederlo è la Società medica italiana per la contraccezione (Smic) per tramite del suo presidente Emilio Arisi (nellla foto), in occasione della presentazione a Roma di un'indagine SWG-Health Communication sulla pillola dei cinque giorni dopo.    Durante l'incontro è stato ricordato che nel dicembre scorso il ministro della Salute Beatrice Lorenzin comunicava al Parlamento che il forte decremento registrato nel numero delle Interruzioni volontarie di gravidanza nel 2015, per la prima volta scese sotto quota 90mila, potrebbe essere almeno in parte collegato alla liberalizzazione della vendita della pillola dei cinque giorni.

"Il calo delle Ivg evidenziato dal Ministero è dovuto non tanto ad un aumento dell'utilizzo della Contraccezione d'emergenza (il numero totale delle vendite in quell'arco temporale si è incrementato infatti solo del 11%) ma al boom di preferenze del prodotto più efficace, ulipristal acetato appunto, che è passata da meno 17mila confezioni del 2014 a più di 145mila nel 2015. Nel 2016 per la contraccezione di emergenza le confezioni sono state oltre 400mila, il 50% del totale delle vendite ha riguardato la pillola dei cinque giorni.    Evidentemente cresce la percezione che questo farmaco è più efficace di quello precedente" ha spiegato Arisi, che ha chiesto al ministero della Salute di aggiornare l'elenco dei farmaci di cui le farmacie sono tenute obbligatoriamente a garantire la disponibilità, prevedendo l'inserimento della categoria della Contraccezione d'emergenza.

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 A due anni dalla liberalizzazione, che prevede l'acquisto senza obbligo di ricetta in farmacia per le maggiorenni, sulla pillola dei cinque giorni dopo le donne italiane hanno ancora delle lacune. Solo una su cinque, infatti, sa che il farmaco di nuova generazione il cui principio attivo è ulipristal acetato, si può acquistare senza ricetta. È quanto emerge da un'indagine di SWG-Health Communication presentata  a Roma e condotta attraverso un questionario a cui hanno risposto 500 donne tra i 18 e i 40 anni e rafforzata da una web discussion condotta all'interno dello stesso segmento di donne.   L'indagine rileva che il 69% considera 'molto importante' che una donna possa decidere e programmare quando avere dei figli e il 70% è molto favorevole all'uso di contraccettivi da parte della donna.

Pur ritenendo utile ed efficace per la quasi totalità (90%) la contraccezione di emergenza, specificamente per evitare l'aborto (76%), oltre la metà delle donne intervistate la ritiene però pericolosa. Inoltre, sempre sulla contraccezione di emergenza, c'è ancora molta confusione tra la pillola del giorno dopo e quella dei cinque giorni dopo. A dichiarare di conoscerne la differenza solo il 17% delle donne e un'esigua minoranza attribuisce a ulipristal acetato tra i 'plus' quello di essere più efficace sin dal primo giorno. Più che informarsi dal ginecologo, dal medico di base o dal farmacista, le donne che hanno dichiarato di conoscere le differenze tra i due farmaci hanno utilizzato Internet, letto riviste e giornali o si sono informate da amici e parenti.

In generale, per il 50% delle intervistate è più facile acquistare contraccettivi di emergenza rispetto al passato, ma per il 20% l'acquisto resta difficile, anche se le segnalazioni riguardano solo alcune farmacie. Quello che le donne vogliono maggiori informazioni e al momento dell'acquisto di essere 'accompagnate' con riservatezza e maggiore empatia, comprensione.''E' mia intenzione chiedere all'AIFA di proseguire in un attento monitoraggio della letteratura scientifica per questa particolare tipologia di contraccettivi, perché possano essere costantemente aggiornate le informazioni al pubblico e perché possa essere garantito l'uso corretto e sicuro dei contraccettivi di emergenza da parte delle donne'': e' il ministro della Salute a spiegarlo rispondendo ad una interrogazione sui contraccettivi d'emergenza e in particolare sul farmaco "EllaOne"che agisce da modulatore del recettore del progesterone, impedendo le gravidanze, principalmente mediante la prevenzione o il ritardo della ovulazione.

Il ministro ha ricordato che inizialmente il Consiglio Superiore di Sanità, nel 2011, aveva evidenziato che la prescrizione del farmaco dovesse essere subordinata alla presentazione di un test di gravidanza con esito negativo, in modo da escludere la presenza di una gravidanza in atto e, quindi, evitare ogni possibile danno per il feto.   Successivamente, e precisamente nel 2015, la Commissione Europea ha modificato il regime di fornitura di "EllaOne" da "medicinale soggetto a prescrizione medica" a "medicinale non soggetto a prescrizione medica", con la eliminazione della gravidanza dalla lista delle controindicazioni all'uso del medicinale.    In Italia l'AIFA ha distinto le modalità di dispensazione del farmaco in relazione all'età delle donne, prevedendo che, per quelle di età inferiore ai diciotto anni, il medicinale debba essere, comunque, soggetto a prescrizione medica, peraltro da rinnovare volta per volta.    ''Riferisco che l'AIFA - ha concluso il ministro - al fine di garantire la tutela della salute della donna e di prevenire possibili forme di abuso del farmaco, ha diffuso, in data 11 febbraio 2017, una nota informativa per sensibilizzare gli operatori sanitari a segnalare, attraverso un apposito registro, l'eventuale inizio di una gravidanza che sia, comunque,insorta dopo l'uso del contraccettivo EllaOne''.

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