Francesco, 7 anni non ancora compiuti, figlio di una coppia di Cagli, era affetto da un'otite batterica, curata per circa 15 giorni dal dottor Mecozzi solo con preparati omeopatici
''Il dottor Massimiliano Mecozzi si è avvalso della facoltà di non rispondere, una possibilità che aveva e alla quale legittimamente ha fatto ricorso. Era stato convocato perché avere la sua ricostruzione dei fatti sulla morte del bimbo da poter inviare al patologo che sta svolgendo la consulenza collegiale sarebbe stato molto importante''. Così il procuratore di Urbino Andrea Boni, che insieme al sostituto Irene Lilliu aveva fissato per alle 10 di ieri l'interrogatorio dell'omeopata indagato per la morte del piccolo Francesco, il bimbo di sette anni deceduto per le complicanze di un'otite curata solo con l'omeopatia e non con farmaci antibiotici. Il racconto dei giorni che hanno preceduto il ricovero di Francesco in ospedale, in condizioni già definitivamente compromesse, era ritenuto di grande utilità dalla procura, che ha iscritto nel registro degli indagati medico e genitori del bimbo con l'accusa di concorso in omicidio colposo.
L'Italia sulla fiducia è al 66%, subito dopo la Francia (73%), ma prima di Spagna (61%), Usa (60%) e Canada (50%)
L’art. 85, comma 2, del citato D.Lgs. 219/2006 precisa che l’etichettatura e il foglio illustrativo dei medicinali omeopatici recano obbligatoriamente la frase “senza indicazioni terapeutiche approvate"
Secondo la Suprema Corte non è minimamente dubitabile la riconducibilità del farmaco omeopatico al concetto di medicinale, stante l’ampia definizione allo scopo fornita dal D.Lgs. n. 219 del 2006
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