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Paracetamolo in gravidanza potrebbe ridurre la mascolinità del feto

Farmaci Redazione DottNet | 23/06/2017 14:44

I topi maschi ne risentono se le madri assumono dosi normali

Il paracetamolo in gravidanza potrebbe ''ovattare'' la mascolinità, indurre uno sviluppo alterato dell'area del cervello collegata alle ''caratteristiche mascoline'' e quindi portare a un deficit di comportamenti prettamente maschili nei nascituri.    Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista Reproduction e condotta su animali presso l'Università di Copenaghen.    Già in passato altri studi hanno sollevato dei dubbi sulla sicurezza del paracetamolo in gravidanza: alcuni ad esempio lo hanno collegato a un possibile aumento di rischio di disturbi del comportamento, iperattività o addirittura autismo. Altri a una riduzione dell'ormone maschile testosterone in utero.  

In questo lavoro, su topolini, si è osservato l'effetto di dosi di paracetamolo simili a quelle raccomandate per le gestanti.    Gli esperti hanno visto che i nascituri di sesso maschile mostrano comportamenti meno maschili, insomma non mettono in atto comportamenti tipici del maschio, come il ''marcare il territorio''. Inoltre, come avviene quando il feto maschio risente di una carenza di testosterone in utero, nei topolini le cui mamme hanno assunto paracetamolo risulta sensibilmente ridotto il volume di un'area del cervello legata a caratteristiche maschili.    Si tratta naturalmente di uno studio preliminare, concludono i ricercatori, ma è l'occasione in più per raccomandare cautela nell'assunzione di farmaci in gravidanza.

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fonte: ansa

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