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Convenzione Mmg e atto d'indirizzo Ssn: oggi i tavoli

Sanità pubblica Redazione DottNet | 26/07/2017 22:18

Giornata decisiva per i medici di famiglia: Lorenzin interviene sui contenuti. Via libera anche alle linee guida per i contratti dell'Ssn

Una giornata campale per il rinnovo degli atti d'indirizzo per i medici di famiglia e per i camici bianchi della sanità pubblica. Oggi si dovrebbe chiudere la partita per gli Mmg dove il nodo resta la parte economica. Ma c'è da registrare anche l'intervento del ministro Lorenzin che chiede - in una lettera inviata al presidente del Comitato di Settore del Comparto Regioni-Sanità Massimo Garavaglia - di valutare "l'opportunità di aggiornare gli atti di indirizzo per l'area della medicina convenzionata (medici di famiglia, pediatri e specialisti ambulatoriali". Nella missiva, il ministro richiede "l'opportunità" di aggiornare gli atti d'indirizzo "in ragione di sopravvenuti interventi normativi" (nuovi Lea, Piano nazionale cronicità, Piano di prevenzione vaccinale e decreto vaccini, per cui è in corso alla Camera la conversione in legge).

Tutte misure che per il ministro "impattano sulle attività svolte dai medici convenzionati". "L'aggiornamento dei richiamati atti d'indirizzo risponde anche all'esigenza - scrive Lorenzin - di prevedere interventi finalizzati ad un ricambio generazionale nell'ambito della medicina convenzionata, attraverso meccanismi volti a non interrompere l'assistenza sanitaria territoriale, quali la velocizzazione dell'accesso alla professione da parte dei giovani medici e il loro coinvolgimento già nel corso del periodo di formazione".  "Il Ministro ha ben evidenziato i temi su cui dovrà essere aggiornato l’atto di indirizzo con particolare attenzione a ruolo, compiti e funzioni dei medici, coerenti con i disposti legislativi dell’azione di governo", fanno notare Silvestro Scotti, Segretario nazionale Fimmg, Giampietro Chiamenti, Presidente Fimp, e Antonio Maggi, Segretario nazionale Sumai. "Di primaria importanza - concludono i rappresentanti delle OSS -, è poi il tema del ricambio generazionale, della carenza e del necessario inserimento anticipato attraverso le attività professionalizzanti, aspettative troppo spesso deluse nei precedenti atti di indirizzo e condizione necessari per dare un futuro alla assistenza territoriale non solo per i medici ma anche per i cittadini.

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E poi ci sono, sempre per oggi, i nuovi Atti di indirizzo messi a punto dopo la direttiva Madia dal Comitato di settore. Il nuovo contratto dovrà individuare una "corretta, coerente ed equilibrata soluzione per uniformare le disposizioni contrattuali al modificato quadro normativo" e dovrà cercare "soluzioni che introducano importanti elementi utili a favorire la motivazione del professionista e, in questo ambito, la revisione dell’assetto contrattuale del trinomio carriere – rapporto tra professioni – risorse (quantificazione e certezza) assume carattere centrale".

Sia per i medici di famiglia che per la dirigenza medica il comune denominatore sarà la riduzione dei costi e il contenimento delle risorse in un contesto territoriale che prevede un nuovo modello di cure primarie 24 ore al giorno sette su sette. Per la dirigenza sanitaria si è già vista un vistoso contenimento degli incarichi di "alta gestione" con la riduzione di oltre 2000 incarichi di direzione di struttura complessa su 9000.

Infine è stato raggiunto l'accordo tra Aran e sindacati sui permessi e distacchi sindacali nella Pubblica Amministrazione. "Abbiamo reso attuali regole che risalivano al 1998, mettendo a punto un Testo Unico sulla materia. Inoltre viene riconosciuto un uso flessibile di distacchi, assenze complete, e permessi, fruibili in ore, in modo da riequilibrare il taglio del 50% delle prerogative, previsto nel 2014", spiega il presidente dell'Aran, Sergio Gasparrini. L'intesa ricalibra i diritti sindacali sulla nuova mappa del pubblico impiego, che è passata da 11 a 4 comparti. Il confronto all'Aran, l'Agenzia che rappresenta il Governo nelle trattative, era iniziato a dicembre scorso. E la chiusura avviene in coincidenza, quasi, con la riapertura della contrattazione. La flessibilità tra permessi e distacchi, da cumulare o spacchettare, era indicata già nel dl Madia del 2014, che apriva a "forme di utilizzo compensativo".

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