Criticata la posizione dell'Nhs britannico, "va integrata in medicina"
Sull'omeopatia c'è "una posizione antiscientifica basata sul pregiudizio". Lo afferma l'Amiot, l'associazione medica italiana di omotossicologia, commentando la linea guida britannica appena pubblicata. "Vorrei sottolineare - spiega il presidente Marco Del Prete - come in ogni caso anche l'attesa di presa di posizione del NHS sia evidentemente basata su pregiudizi di tipo ideologico, dal momento che nel 2016 la spesa annuale per il rimborso di farmaci omeopatici è stata della ridicola somma di 92.412 sterline, pari a circa 100.000 euro per tutta l'Inghilterra, a fronte di una spesa sanitaria complessiva inglese di 116,6 miliardi di sterline.
Questa visione inoltre è fuorviante, perché non tiene conto del denaro risparmiato grazie alle medicine complementari in relazione alla prevenzione delle malattie". Dello stesso tenore anche un comunicato di Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata, Società Italiana di Medicina Antroposofica e Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati. "Basta - scrivono - diffondere notizie che screditano l'utilizzo diffusissimo di questi farmaci, da parte di medici e farmacisti. Gli omeopatici sono già medicinali per legge e sono utilizzati con successo terapeutico su milioni di pazienti in tutto il mondo. Che piaccia o no, è una realtà completamente integrata nella medicina moderna".
L'Italia sulla fiducia è al 66%, subito dopo la Francia (73%), ma prima di Spagna (61%), Usa (60%) e Canada (50%)
L’art. 85, comma 2, del citato D.Lgs. 219/2006 precisa che l’etichettatura e il foglio illustrativo dei medicinali omeopatici recano obbligatoriamente la frase “senza indicazioni terapeutiche approvate"
Secondo la Suprema Corte non è minimamente dubitabile la riconducibilità del farmaco omeopatico al concetto di medicinale, stante l’ampia definizione allo scopo fornita dal D.Lgs. n. 219 del 2006
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La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer
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