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Saitta: siamo preoccupati per la carenza di medici

Sanità pubblica Redazione DottNet | 22/09/2017 10:45

Si potrebbero introdure corsi di specializzazione universitaria anche per la medicina generale al posto degli attuali corsi di formazione organizzati a livello regionale

"Siamo preoccupati per possibili carenze di personale sanitario, per questo proponiamo una rivalutazione della potenzialità formativa, in termini numerici, dei corsi di laurea, delle scuole di specializzazione, della formazione post laurea". Lo ha segnalato Antonio Saitta, assessore della regione Piemonte e coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni. "Si può anche pensare - ha aggiunto - all'introduzione di corsi di specializzazione universitaria anche per la medicina generale al posto degli attuali corsi di formazione organizzati a livello regionale, e per la pediatria all'acquisizione di maggiori specifiche competenze riguardanti l'assistenza territoriale all'interno dell'attuale formazione specialistica. L'importante è che riprenda urgentemente il confronto Governo-Regioni per arrivare a una definizione dei fabbisogni formativi strettamente connessa e coerente ai fabbisogni organizzativi del Ssn".

"Dobbiamo lavorare con il Governo - ha detto ancora Saitta - per prevedere l'accesso dei medici al Servizio sanitario nazionale anche subito dopo la laurea e l'abilitazione, quindi anche senza specializzazione. A tal riguardo peraltro è in discussione in Parlamento un disegno di legge delega che definisce alcuni precisi indirizzi su cui varrebbe la pena riprendere il confronto magari in un organismo paritetico di indirizzo e coordinamento che coinvolga - ha concluso l'esponente della Conferenza delle Regioni - i diversi attori istituzionali interessati, Regioni, Ministero della salute e Miur".

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"La formazione è in generale un tema fondamentale per lo sviluppo delle nuove generazioni ma diventa fondamentale per quanto riguarda il Servizio Sanitario Nazionale. Per questo in Conferenza Stato-Regioni ho voluto sottoporre il tema all'attenzione del Governo". Lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini che chiede con urgenza la ripresa del confronto tra governo e Regioni sui medici specializzandi.

"Occorre uno sforzo congiunto delle istituzioni per far fronte alla carenza di risorse umane qualificate - ha aggiunto il presidente della Conferenza delle Regioni - necessarie alla garanzia della continuità dei servizi in sanità. Attività per le quali è fondamentale il contribuito dei medici specializzandi, visto che già attualmente è complesso riuscire a reperire alcune figure professionali. Occorre coinvolgere di più le Regioni nella definizione delle politiche formative di area sanitaria. Soprattutto perché - ha osservato - dobbiamo raggiungere coerenza tra il numero dei professionisti formati e le esigenze dei servizi sanitari. Le Regioni hanno portato avanti proposte e sono disponibili per risolvere tale problematica. Siamo pronti, e lo abbiamo già scritto in precedenti documenti, a un confronto con il Governo - ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca scientifica e con il ministero della Salute - e con le rappresentanze del mondo professionale per definire nuovi criteri di programmazione, gestione e valutazione delle attività formative che siano più coerenti con le nuove sfide del Servizio sanitario e in linea - concluso - con i nuovi modelli e fabbisogni organizzativi".

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