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Consiglio di Stato, obbligo vaccinale per nidi e scuole d'infanzia

Medlex Redazione DottNet | 26/09/2017 21:15

Bocciata la Regione Veneto. E intanto c'è un quarto morto per morbillo: l'Italia tra i peggiori in Ue

Il Consiglio di Stato 'boccia' la Regione Veneto e, in un parere richiesto dallo stesso governatore regionale Luca Zaia, si pronuncia a favore dell'obbligo vaccinale per l'iscrizione a nidi e scuola dell'infanzia "già a decorrere dall'anno scolastico in corso" presentando la documentazione che provi l'avvenuta vaccinazione. Un chiarimento che arriva dopo che il Veneto ha comunque deciso di sospendere temporaneamente il decreto di moratoria di due anni, precedentemente annunciato, per l'applicazione delle nuove norme sui vaccini, e in attesa che sulla questione si pronunci il 21 novembre la Consulta che, in udienza pubblica, tratterà il ricorso della Regione Veneto contro il decreto Lorenzin-Fedeli sull'obbligo vaccinale.

La pronuncia del Consiglio di Stato arriva proprio nel giorno in cui il ministero della Salute ha reso noto il quarto decesso in Italia a causa del morbillo dall'inizio dell'anno: si tratta di un uomo di 42 anni non vaccinato ed immunodepresso. Il caso si è verificato in Sicilia nella settimana 18-24 settembre ed è stato notificato il 20 settembre dalla Asl di Catania, che parla di "epidemia in corso". Siamo al "quarto decesso dell'anno, nel giorno in cui è arrivata la sentenza positiva del Consiglio di Stato. E' evidente - commenta il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - che le due notizie sono strettamente correlate". Fu proprio infatti l'emergenza morbillo in Italia, assieme alla crescita di altre malattie infettive di ritorno, a spingere il Governo a reintrodurre l'obbligo vaccinale per l'iscrizione a scuola.

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Nel parere - che Lorenzin accoglie come "una buona notizia" perché "è sempre importante ricordare che i vaccini sono le uniche armi che abbiamo per combattere virus pericolosissimi" e che il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, giudica positivamente perché è "rafforzata la posizione dei ministeri" e si "procede insieme per bambini, famiglie e scuole" - il Consiglio di Stato sottolinea infatti che "la copertura vaccinale sicuramente è d'interesse primario della collettività". E solo la più ampia vaccinazione dei bambini, rileva, "costituisce misura idonea e proporzionata a garanrtire la salute di altri bambini" e permette di proteggere, "grazie al raggiungimento dell''immunità di gregge', la salute delle fasce più deboli, ossia di coloro che, per particolari ragioni di ordine sanitario, non possano vaccinarsi". Da parte sua, Zaia risponde che "il parere al Consiglio di Stato sulle modalità di applicazione della legge lo avevamo chiesto noi, quindi ne rispettiamo le conclusioni.

Resta in piedi - rimarca però il Governatore - il nostro ricorso alla Consulta, la cui discussione è stata oggi fissata per il 21 novembre in udienza pubblica". Intanto, l'Associazione malati da emotrasfusione e vaccini Amev, che sostiene il ricorso del Veneto con un proprio ricorso, chiede di sospendere il decreto ministeriale. Nel ricorso "abbiamo prodotto sentenze confermate in Cassazione, che accertano effetti collaterali e danni da vaccini, anche con casi di autismo - spiega l'avvocato Marcello Stanca di Amev -. Sentenze che ci fanno motivare i dubbi dei genitori sulle vaccinazioni". "Non siamo contro i vaccini ma per la libertà di scelta", sottolinea, annunciando che l'associazione organizzerà dei pullman per portare gli associati all'udienza pubblica della Consulta a novembre.

Morbillo, si aggrava la situazione

Se si parla di morbillo l'Europa è divisa in due: da una parte pochi paesi 'cattivi' ancora alle prese con epidemie sostenute, con l'Italia, che oggi ha registrato il quarto morto dall'inizio dell'anno, stabilmente tra i peggiori, e dall'altra molti altri che hanno invece eliminato la malattia. A certificarlo sono i bollettini del ministero della salute a cui si aggiungono periodicamente i report delle organizzazioni internazionali.

La quarta vittima del virus è un uomo di 42 anni, immunodepresso e non vaccinato, il cui caso è stato notificato il 20 settembre dalla Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Catania. E' il primo decesso di un adulto, che si aggiunge alle due bimbe morte a Roma e al caso, sempre pediatrico, di Monza. Dall'inizio dell'anno, si legge nel bollettino del ministero, si sono registrati in Italia 4.575 casi, per l'88% tra non vaccinati e per il 6% tra vaccinati con una sola dose. Il 90% dei casi proviene da Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia, e l'età media è di 27 anni, mentre l'incidenza maggiore si è verificata sotto l'anno di età e 300 casi si sono avuti tra gli operatori sanitari.

Numeri che ci vedono tra i peggiori d'Europa, con solo la Romania che 'compete' con un numero simile al nostro di casi ma con molti più morti, 18 dall'inizio dell'epidemia datato settembre 2016. La situazione italiana è sempre più in controtendenza in Europa, dove invece crescono i paesi 'virus-free'. A confermarlo è l'ufficio europeo dell'Oms, che ha fatto il punto dopo una riunione della commissione istituita per la verifica dell'eliminazione di questa malattia e della rosolia. Nel 79% del vecchio continente, un'area corrispondente a 42 paesi su 53, il morbillo non è più endemico, non ci sono cioè casi autoctoni da almeno 12 mesi. Per quanto riguarda i paesi che hanno invece eliminato del tutto la malattia, cioè non hanno casi autoctoni da almeno tre anni, sono 33 sia per il morbillo che per la rosolia.

La copertura media della prima dose del vaccino per il morbillo, ammonisce però il documento, è in discesa, ed è risultata nel continente del 93% nel 2016, con 25 stati sotto la soglia 'di sicurezza' del 95%. "Nonostante i progressi in molti paesi - sottolinea il documento - oltre 11mila casi di morbillo sono stati riportati quest'anno nella regione. La maggior parte dei focolai è avvenuta nei paesi dove ancora la malattia è endemica, ma alcuni importati si sono verificati in paesi dove non c'era più trasmissione".

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