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Arrivano le nuove linee guida sull'osteoporosi

Ortopedia Redazione DottNet | 07/11/2017 09:24

Pubblicate dalla Siot. International Osteoporosis, eccellente studio sulla fragilità ossea

Si apre una nuova fase per lo studio della fragilità ossea. La Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot) ha ha pubblicato le linee guida sull'Osteoporosi e le fratture da fragilità e il documento pubblicato dalla Società scientifica italiana sul Journal of Orthopaedics and Traumatology è stato adottato, annuncia la Siot in una nota, come "standard of excellence" a livello internazionale dall'International Osteoporosis Foundation.    "Questo traguardo - ha sottolineato Giuseppe Sessa, presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) - si deve alla volontà mostrata negli anni dalla nostra Società scientifica di far crescere l'interesse degli specialisti ortopedici non solo alla cura chirurgica delle fratture da fragilità, ma anche alla prevenzione della fragilità ossea stessa".  

Oggi, in Italia, l'osteoporosi colpisce circa 5 milioni di Italiani e le fratture da fragilità sono la malattia che consegue all'indebolimento dell'osso (100.000 nuove fratture di femore nella popolazione ultrasessantacinquenne ogni anno). Si tratta di una vera e propria pandemia destinata ad aumentare nei prossimi anni per il progressivo aumento dell'età media della popolazione. L'ortopedico, sottolinea il presidente Siot Sessa, ora "vuole appropriarsi di un settore, quello della prevenzione delle fratture, che è stato precluso per molto tempo. Le Linee guida affrontano in maniera incisiva il problema della continuità terapeutica del paziente fratturato, perché è proprio quello il più fragile". Inoltre, viene proposta l'istituzione di determinati percorsi, come è stato fatto per l'ictus, con la dizione di "FractureUnits" o "Fracture Liaison Services".

Si tratta di strutture collaudate nel mondo anglosassone che permettono di seguire nel tempo il paziente con fragilità ossea per ridurre l'alto rischio di fratturarsi, utilizzando un'educazione mirata allo stile di vita, la supplementazione con vitamina D e l'uso di farmaci antifratturativi, quelli oggi prescrivibili in fascia A al paziente fratturato. "Questa importante innovazione - conclede Sessa - apre a scenari futuri importanti che permetteranno una prevenzione e un notevole risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale".

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