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Ue, infezioni ospedaliere: l'8,3% nelle cure intensive

Infettivologia Redazione DottNet | 11/12/2017 21:42

Ecdc: polmonite è la più frequente con infezioni del sangue e vie urinarie

Nel 2015 l'8,3% dei pazienti ricoverati in reparti di cure intensive, per più di due giorni, ha preso un'infezione legata alle cure nella struttura sanitaria: la più frequente è state la polmonite, seguita dalle infezioni del sangue e delle vie urinarie. E' quanto emerge dai dati inviati da 1.103 ospedali di 15 paesi dell'Unione europea, tra cui l'Italia, e pubblicati dal Centro europeo di sorveglianza delle malattie (Ecdc).    In particolare, di tutti i pazienti ricoverati in questi reparti per più di due giorni, il 6% ha avuto almeno un episodio di polmonite, presa nella quasi totalità dei casi per via dell'intubazione, il 4% infezioni del sangue per il catetere e il 2% infezioni urinarie legate al catetere urinario.

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I batteri più frequenti sono stati lo Pseudomonas aeruginosa, lo Staphylococcus aureus e l'Escherichia coli. A seconda del tipo di batterio sono stati segnalati anche episodi di resistenza ai farmaci, tra l'11% e il 69%. Tra le infezioni ospedaliere, quelle prese nei reparti di cure intensive, rileva l'Ecdc, sono le principali, e dipendono dall'uso di strumenti invasivi, come quelli per l'intubazione endotracheale e i cateteri. Una buona parte però può essere evitata rafforzando la prevenzione dell'infezioni, con il controllo delle pratiche e implementando misure di gestione degli antibiotici.

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