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BPCO, utilizzo dell'ossigeno supplementare salva vita

Pneumologia Redazione DottNet | 15/12/2017 13:49

Stato dell'arte della BPCO: aggiornamenti dagli USA


La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia respiratoria comune che colpisce 15 milioni di individui ed è ormai diventata la terza causa di morte negli Stati Uniti. Nonostante la terapia medica ottimale, i pazienti con BPCO presentano un peggioramento episodico dei sintomi respiratori (esacerbazioni). Solo negli Stati Uniti, i pazienti BPCO con esacerbazioni rappresentano circa 750.000 ricoveri ogni anno. Tra i pazienti ospedalizzati con riacutizzazione, la percentuale di mortalità a 30 giorni dall'ospedalizzazione a 30 giorni dalla riammissione varia notevolmente (dal 6% al 13% e dal 19% al 26%, rispettivamente). Queste osservazioni hanno portato alla decisione da parte dei Centri statunitensi Medicare e Medicaid Services (CMS) di includere la BPCO in studi di monitoraggio della qualità di vita e dei risultati dell'assistenza nei pazienti ospedalizzati.

Per soggetti BPCO con  grave ipossiemia aerea a riposo, è importante l'uso appropriato di ossigeno supplementare (O2) salva vite (~ 1 vita salvata per ogni 4 pazienti trattati in 5 anni). L'ossigeno supplementare viene prescritto per l'uso post dimissione ospedaliera. L'uso inappropriato di O2 supplementare, dopo la dimissione ospedaliera, può avere un impatto sulla sicurezza del paziente e contribuire ad esiti negativi sulla popolazione.

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Il CMS ha richiesto una documentazione specifica per supportare la prescrizione di O2 supplementare, che include la portata di O2 (a riposo, in attività o in sospensione), nonché il tipo di sistema di consegna. Una documentazione inadeguata può portare a ritardi nell'iniziazione della terapia di O2 supplementare, oppure ad un utilizzo inappropriato dei caregivers, con conseguente apporto eccessivo o insufficiente di ossigeno.

In conclusione, lo studio americano di Zaidi e colleghi, suggerisce che un'adeguata valutazione e documentazione dei requisiti per O2 supplementare viene eseguita raramente per pazienti ospedalizzati.

Fonti bibliografiche:

Zaidi et al 2017.Chronic Obstr Pulm Dis.; 4(4): 287-296.

Evaluation and Documentation of Supplemental Oxygen Requirements is Rarely Performed in Patients Hospitalized With COPD.

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