Canali Minisiti ECM

Studio prospettico AQUARR

Medicina Interna Redazione DottNet | 15/01/2018 17:13

Valore quantitativo del rapporto aldosterone-renina per il rilevamento dell'aldosteroidismo primario.

Le ipertensioni arteriose secondarie, e in particolare quelle da causa endocrina, sono assai frequenti, ma purtroppo nettamente sotto diagnosticate nel nostro Paese. In larga misura ciò deriva dall'errata convinzione che esse siano eccezionalmente rare. Al contrario i dati epidemiologici dimostrano che nei centri di riferimento dell'ipertensione arteriosa queste forme, sono assai frequenti potendo coinvolgere sino al 25% dei pazienti. Tra le forme di ipertensione endocrina, quella di gran lunga più frequente è rappresentata dall'iperaldosteronismo primario, una condizione nota da oltre sessant'anni, ma generalmente considerata assai rara dal medico perché uno dei sintomi dei segni che classicamente veniva ritenuto indispensabile per diagnosticare la malattia- e cioè l’ipopotassiemia, in realtà è assente nella maggior parte dei pazienti. Le diete iposodiche, il maggior consumo di alimenti ricchi di potassio, e l’uso di farmaci risparmiatori di potassio son le principali ragioni di ciò.

Secondo le linee-guida correnti il work-up diagnostico dell'iperaldosteronismo primario prevede l'esecuzione di un test di screening seguito, nei casi positivi dall'esecuzione di un test di conferma, vale a dire il test al captopril, o il carico salino -orale, o più spesso, endovenoso- o il test di soppressione con fludrocorticone + carico salino. In realtà ciò complica inutilmente il work-up diagnostico rendendolo complesso, costoso e dispendioso in termini di tempo e risorse.

pubblicità

Lo studio allegato, recentemente pubblicato dal gruppo dell'Università di Padova guidato dal professor Gian Paolo Rossi ha dimostrato che nei pazienti che presentano un rapporto aldosterone renina elevato l’esecuzione dei test di conferma fornisce un guadagno diagnostico, cioè un supplemento di informazioni atte a migliorare la diagnosi, praticamente nullo.

Si tratta di risultati assai importanti e conclusivi, non solo perché ottenuti su due casistiche assai ampie, ma anche e soprattutto, perché essi indicano che il work-up diagnostico può essere marcatamente semplificato con un risparmio di risorse economiche, tempo e disagio per il paziente assai notevole. I risultati indicano che nei pazienti nei pazienti ipertesi la misurazione della renina diretta e dell’aldosterone nel plasma, dopo adeguata preparazione con un rapporto aldosterone renina elevato. Il valore di cutoff ottimale, utilizzando l’aldosterone plasmatico (in ng/dl) e la concentrazione di renina attiva (in mUI/L), è risultato 2.06; tuttavia, esso dipende ovviamente dal tipo di dosaggio utilizzato nel singolo centro. I pazienti con valori superiori, specie quelli con valori marcatamente superiori, dovrebbero essere avviati direttamente al centro di riferimento per il subtyping dell'iperaldosteronismo primario allo scopo d’identificare di casi che sono chirurgicamente guaribili.

Key words: accuratezza • aldosterone • aldosterone-producente adenoma • rapporto aldosterone-renina • metodi diagnostici • ipertensione • aldosterodismo primario • specificità

Clicchi qui per consultare l'abstract in italiano

Clicchi qui per consultare il lavoro completo

Giuseppe Maiolino; Giacomo Rossitto; Valeria Bisogni; Maurizio Cesari; Teresa Maria Seccia; Mario Plebani; Gian Paolo Rossi. Quantitative Value of Aldosterone-Renin Ratio for Detection of Aldosterone-Producing Adenoma: The Aldosterone-Renin Ratio for Primary Aldosteronism (AQUARR) Study. 2017, Original Research. Journal of American Heart Association

Commenti

I Correlati

Gli oppioidi sviluppano 'tolleranza', ovvero subiscono una progressiva riduzione dell'efficacia col rischio di doverne aumentare progressivamente la dose

Andrea Pession: “Alcune diagnosi creano più problemi che vantaggi. Lavoreremo ancora di più in rete"

Crescenzi invita a ragionare sul futuro dell'umanità. Se oggi possiamo modificare il DNA la rivoluzione della biologia molecolare "ci ha dato la possibilità di attuare una speciale forma di terapia, detta genica"

Calvaruso: "L’Aisf da oltre 50 anni è impegnata nella ricerca, nella divulgazione scientifica e nella formazione dei giovani epatologi. Aumentare l’alfabetizzazione sanitaria e promuovere cambiamenti comportamentali ridurrebbe il carico di malattie d

Ti potrebbero interessare

Gli oppioidi sviluppano 'tolleranza', ovvero subiscono una progressiva riduzione dell'efficacia col rischio di doverne aumentare progressivamente la dose

Andrea Pession: “Alcune diagnosi creano più problemi che vantaggi. Lavoreremo ancora di più in rete"

Crescenzi invita a ragionare sul futuro dell'umanità. Se oggi possiamo modificare il DNA la rivoluzione della biologia molecolare "ci ha dato la possibilità di attuare una speciale forma di terapia, detta genica"

Calvaruso: "L’Aisf da oltre 50 anni è impegnata nella ricerca, nella divulgazione scientifica e nella formazione dei giovani epatologi. Aumentare l’alfabetizzazione sanitaria e promuovere cambiamenti comportamentali ridurrebbe il carico di malattie d

Ultime News

Studio Usa, manca il supporto alla genitorialità

I sussidi servono per sostenere le spese per il primo anno di vita dei nuovi nati (ad esempio per baby-sitting e asilo nido), o per i primi 12 mesi di ingresso nel nucleo familiare nel caso di affidamenti e adozioni

Anelli (Fnomceo) : "Nettamente contrari all'eliminazione del numero chiuso". Di Silverio (Anaao): "E' una soluzione miope e sintomo di assoluta mancanza di una visione futura. Chiederemo un incontro al Ministro Bernini"

Nel 2022 nel mondo 249 milioni di nuovi casi e 608 mila decessi