Canali Minisiti ECM

Si riduce l'effetto week end negli ospedali: si muore meno

Cardiologia Redazione DottNet | 23/01/2018 19:53

Studio Usa sugli attacchi di cuore: in 14 anni si è registrata una differenza dell'1,3%

Grazie alle cure più moderne negli ultimi anni il cosiddetto 'effetto week end', per cui si muore di più in ospedale se si hanno attacchi di cuore nel fine settimana o di notte, si è assottigliato, ma rimangono differenze nella mortalità. Lo afferma uno studio della American Heart Association pubblicato dal Journal of the American College of Cardiology.

L''effetto week end' è stato documentato da diversi studi, e vale per gli attacchi cardiaci ma anche per altri eventi gravi come ictus e embolie polmonari. I ricercatori hanno confrontato i dati del 2000 sulla mortalità per arresto in 470 ospedali degli Usa con quelli del 2014, per oltre 140mila pazienti, osservando un piccolo miglioramento. Se vent'anni fa durante la settimana la sopravvivenza era del 16% in tempi più recenti è passata al 25,2%, mentre di notte e nei week end il balzo è stato dall'11,9% al 21,9%.

pubblicità

Il gap si è quindi ristretto dell'1,3%, nota l'autore principale, Uchenna Ofoma della Temple University, ma ancora rimane. "La differenza non si manifesta durante la fase in cui il paziente viene rianimato, che ha una mortalità costante - spiega -, ma nel periodo successivo. La minore disponibilità di staff, i cambiamenti di turno che portano i pazienti ad essere seguiti da personale che non li conosce e la minore prontezza quando si lavora di notte sono tutte possibili cause del fenomeno".

Fonte: Journal of the American College of Cardiology

Commenti

I Correlati

L’iniziativa è nata da una collaborazione tra la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Milano, i medici dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la Fondazione Alfieri per il Cuore

Maria Pia Hospital di Torino riferimento per la cardiochirurgia e per le procedure “bloodless”, che permettono un risparmio di sangue con vantaggi per il paziente Ad eseguire l’intervento è stata l’équipe guidata dal dott. Mauro Del Giglio

Allo studio sulla relazione tra malnutrizione e riabilitazione dopo un ictus il Premio Gianvincenzo Barba al Congresso Nazionale SINU

Lo rivela lo studio Rwe Exacos-Cv (EXACerbations and their OutcomeS - CardioVascular an observational cohort study using Italy Healthcare Claims Database), pubblicato sull''European Journal of Internal Medicine'

Ti potrebbero interessare

L’iniziativa è nata da una collaborazione tra la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Milano, i medici dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la Fondazione Alfieri per il Cuore

Maria Pia Hospital di Torino riferimento per la cardiochirurgia e per le procedure “bloodless”, che permettono un risparmio di sangue con vantaggi per il paziente Ad eseguire l’intervento è stata l’équipe guidata dal dott. Mauro Del Giglio

Lo rivela lo studio Rwe Exacos-Cv (EXACerbations and their OutcomeS - CardioVascular an observational cohort study using Italy Healthcare Claims Database), pubblicato sull''European Journal of Internal Medicine'

Fimognari: “L’insufficienza respiratoria acuta deriva da numerose patologie scatenanti, a partire dallo scompenso cardiaco. È pertanto assai diffusa e porta tante persone ad accedere al PS in condizioni di gravità"

Ultime News

"Lo svolgimento dell'attività non deve arrecare pregiudizio al corretto e puntuale svolgimento dei propri compiti convenzionali"

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Plos Biology

Il paziente aveva viaggiato nei Caraibi, virus simile a Dengue,Zika

"Onorata della conferma dal ministro, dovrò rinunciare all’Ordine dei Medici"